Antico borgo poco conosciuto in Abruzzo: affreschi, epigrafi romane e non meno un Santuario

Il borgo di Pereto in provincia di L’Aquila è detto “Porta d’Abruzzo” ed è qui che risiede uno magnifici castelli eretti da Federico II di Svevia.

L’Abruzzo, una terra che tra i paesaggi più rinomati e le zone turistiche più frequentate, riesce a regalare un ventaglio di emozioni e di storia, difficile da eguagliare. Ci sono volte infatti, in cui basterebbe semplicemente chiudere gli occhi per una frazione di secondo di troppo, per perdersi una delle meravigliose bellezze storiche e architettoniche che la regione è in grado di mostrare.

BORGO DA CONOSCERE
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E basta invece, sapersi immergere tra i borghi più piccoli, più interrati, per rendersi conto di come un paesaggio, un monumento, un semplice scorcio, possa portare indietro nel tempo, riuscendo a raccontare una storia di re, regine, conquistatori e illuminati sovrani. Una di queste storie, arriva proprio da Pereto, un piccolo borgo in provincia di L’Aquila, la cosiddetta Porta d’Abruzzo.

Il Castello di Federico

La storia del borgo di Pereto si intreccia a strette maglie con quella di Federico II di Svevia, nel 1096. L’Imperatore artista, amante della caccia e degli animali esotici, amava la torreggianza dei suoi immensi e maestosi castelli sparsi per tutto il suo regno, vere e proprie torri panoramiche da cui era possibile scrutare. Quello eretto a Pereto, aveva un valore simbolico aggiuntivo, trovandosi al centro d’Italia, come se potesse con un sol sguardo mirare tutto il suo impero.

Ricco di storia e cultura
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Un castello passato di mano in mano, fino a diventar leggenda: secondo gli abitanti del posto, passando accanto al castello si ode il tintinnio delle chiavi appartenuto alla marchesa Matilde della famiglia Maccafani che si tolse la vita dopo che il marito l’aveva tolta al giovane amante Nacleto, figlio di un mezzadro. E sempre in tema di fede e credenze, è giusto parlare del’attaccamento al cattolicesimo.

La Chiesa di San Silvestro è una basilica risalente al 955 nel suo impianto originario di cui rimane una cappella; la Chiesa di San Pietro risale sino al IV Secolo a.C. e oggi se ne conservano delle scarse vestigia. Tutt’altra sorte è toccata al Santuario della Madonna dei Bisognosi, luogo mozzafiato, a 1043 metri d’altitudine sul monte Serra Secca.

All’interno del Santuario, oltre alle storie e alle leggende che l’ammantano, è possibile trovare affreschi raffiguranti l’Annunciazione, la Sacra Famiglia e l’adorazione dei magi. Sulla facciata della chiesa di San Giorgio martire e all’interno del Municipio sono persino murate due epigrafi romane, testimonianza dell’antica città di Carseoli.

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