Addio ad Alvaro Vitali, morto uno dei geni della comicità italiana. Tutto su di lui dall’età, la malattia, la carriera, la moglie e i figli.
Personaggio amatissimo, l’attore aveva interpretato diversi iconici personaggi tra cui l’indimenticabile Pierino. Da tempo era malato e aveva raccontato più volte la sua storia.
Dramma nel cinema italiano e nello spettacolo più in generale per l’addio a un personaggio iconico dei nostri tempi. Era nato a Roma il febbraio del 1950, aveva dunque 75 anni. Oltre a Pierino era noto per la commedia sexy all’italiana.
La scomparsa è arrivata dopo un ricovero di due settimane per una broncopolmonite recidiva. Negli ultimi anni, anche per l’avanzare dell’età, si era trovato a combattere con diversi acciacchi fisici. Era stato però sempre molto riservato sulla sua vita privata anche se dal 2000 in poi aveva specificato anche delle difficoltà legate anche al lavoro.
Le chiamate si facevano sempre più rare e l’attore era caduto in depressione. Di recente si era parlato della fine della relazione con la moglie Stefania Corona, con l’attore che aveva scritto una lunga lettera, pubblicata su DiPiù, in cui chiedeva alla donna di tornare insieme a lui. I due si erano conosciuti nel 1998 per poi sposarsi nel 2006, si erano lasciati da poco. Alvaro aveva un fglio Ennio, uno stimato avvocato di Vercelli che lo aveva reso nonno nel 2017.
La carriera di Alvaro Vitali inizia inizia per caso e con protagonista un grandissimo della storia del cinema italiano, Federico Fellini. È proprio il regista di Rimini a scoprirlo in un provino e a farlo esordire al cinema con una piccola parte da caratterista nel film Fellini Satyricon. Lo rivuole poi ancora in seguito ne I Clowns e in Roma dove gli fa recitare un ruolo riuscitissimo come ballerino di tip-tap.
La vera fama per Vitali però arriva solo in seguito quando a metà degli anni Settanta inizia a recitare in commedie sexy all’italiana. Il primo storico rimane La poliziotta del 1974 di Steno con Renato Pozzetto e Mariangela Melato. E ovviamente come detto la saga di Pierino che diventa iconica per la sua carriera e il cinema italiano.
Gli anni novanta però segnano le prime difficoltà e un primo oblio legato a numerosi ruoli incerti che rischiano di danneggiarlo professionalmente più che di gratificarlo. Negli ultimi anni aveva lavorato molto anche nelle televisioni regionali.