L’evento, completamente gratuito, è stato ospitato nella fortezza di Civitella del Tronto, 600 metri sul livello del mare, in una location affascinante e con un panorama stupendo sulle Province di Teramo e Ascoli Piceno.
Per dovere di cronaca il vostro cronista si è sacrificando degustando le ottime portate dello Chef Barnabei (galletti con spinacio selvatico, salsa di lamponi e lamponi; agnello brasato dell’azienda Di Pancrazio di Campli, cotto a bassa temperatura con erbe aromatiche di montagna e mirto; due fantastici dolci, tra cui una rielaborazione della tipica “pizza dogge” montoriese; il tutto accompagnato da un rosato San Michele e vino Cotto Pathernus).
Tra i tanti ospiti anche l’artista statunitense Mark Kostabi, che ha annunciato la sua intenzione di acquistare casa a Civitella del Tronto per farne un’abitazione-laboratorio dove invitare amici americani e non solo. Un’annuncio importante per Civitella, che oltre a poter contare su un patrimonio storico e paesaggistico eccezionale (anche se poco valorizzato, come ha evidenziato un’altra ospite, la tour operator olandese Josje van Oostrom) potrà usufruire entrare in un circuito artistico internazionale che, se ben valorizzato, costituirà un valore aggiunto per l’intero territorio.
Questa sera lo chef Sabatino Lattanzi, del ristorante Zunica 1880 di Civitella si esibirà in: chitarra al tartufo dei Monti della Laga, pollo Melampo al sale, spuma di ricotta caprina, tartufo e miele di Ruscio e, dulcis in fundo, pera mantecata al Montepulciano d’Abruzzo.
Ottima impressione sulla serata in generale, anche se consigliamo agli ospiti di questa sera di dotarsi di giacche (siamo sempre a 600 metri sul livello del mare, ai piedi dei Monti Gemelli), e magari una pila, vista l’illuminazione forse un po’ troppo soft. Munitevi anche di pazienza, dato che, probabilmente, troverete una rampa delle scale mobili, che portano in fortezza, non funzionante (in realtà funziona a tratti, ma se siete sfortunati vi toccherà affrontare oltre 70 scalini).
Tornando alle scale mobili lo stato del collegamento verticale, realizzato anni fa non senza qualche polemica (fu demolito e ricostruito un torrione), è alquanto trascurato, con doghe metalliche da terminal ferroviario anni 70 e un senso di abbandono che ti accompagna fino all’ingresso della fortezza. Si potrebbero eliminare le doghe e rifinire le pareti, ora in calcestruzzo a vista, con materiali più consoni al contesto e, magari, pannelli illustrativi della storia di Civitella e della fortezza, magari realizzati attraverso un concorso di idee che coinvolga i licei artistici, le accademie d’arte e le università di architettura della regione.
Ma particolari a parte un plauso va fatto al Gal Leader Teramano per l’ottima idea, sicuramente da ripetere, ed estendere in altri luoghi di fascino della Provincia.
Raffaele Di Marcello