Il Codice di Dušan1349-1354: il libro di Paolo Angelini

angelinipaololibroGiulianova. Tre anni dopo la proclamazione dell’Impero serbo-bizantino, Stefano Dušan promulgò una codificazione tripartita nel sinodo di Skoplje. Essa era composta dal Codice di Dušan 1349-1354 e da due compilazioni bizantine tradotte in lingua slava, ossia il Syntagma abbreviato del monaco tessalonicense Matteo Blastares e la Legge dell’imperatore Giustiniano, una breve collezione di leggi basata sul Nomos georgikos che disciplinava i rapporti agricoli.

È il risultato del lavoro di ricerca dello studioso giuliese, Paolo Angelini, ricercatore all’Università Cattolica di Lovanio e docente di Storia del Diritto alla D’Annunzio di Pescara.

Angelini spiega come “l’obiettivo di Dušan era la conquista militare di Costantinopoli e la successione sul trono che era stato di Giustiniano il Grande e Basilio il Macedone. La conquista militare non avrebbe tuttavia garantito la legittimità piena, e per tale motivo il sovrano aveva deciso di creare un patriarcato nazionale, adottare leggi bizantine e introdurre un sistema giuridico-amministrativo che ricalcava quello dell’Impero romano d’Oriente”.

Il volume sottolinea le connessioni giuridiche tra le tre parti della codificazione, nel diritto ecclesiastico, penale e civile, mostrando il processo di ricezione del diritto greco-romano (o bizantino) presso i serbi. L’analisi giuridica è seguita da una traduzione integrale in lingua italiana del codice che porta il nome del sovrano serbo, corredata da un glossario. I Balcani affondano le proprie radici nella cultura bizantina e nell’Ortodossia. La fondazione dell’impero e la promulgazione della codificazione tripartita segnarono per la Serbia il raggiungimento dell’apice nel processo di integrazione nel commonwealth bizantino, iniziato per i popoli slavi all’epoca della missione di evangelizzazione dei santi Cirillo e Metodio.

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