Unico nel suo genere per la valorizzazione delle fonti orali, il C.E.d’A. ha la sua sede all’interno di Villa Filiani che, nelle tre stanze assegnate, ospiterà i beni etnoantropologici che andranno a comporre il cuore del progetto. La direzione del Museo è stata affidata all’etnomusicologo Carlo Di Silvestre.
Punto di riferimento regionale per il recupero, la conservazione e la promozione della musica di tradizione orale abruzzese, il C.E.d’A. offre un contributo per la crescita culturale e la condivisione di questo genere di musica.
“L’ente è già a lavoro con il censimento regionale dei gruppi abruzzesi della musica tradizionale” spiega in merito Di Silvestre. “Una rilevazione che fornirà una chiave di lettura sulle dinamiche di conservazione e trasformazione della musica di riproposta”.
Oltre al censimento, il Centro ha poi ideato una rete regionale della musica popolare, dove i gruppi avranno la possibilità di condividere gli stessi interessi attraverso il confronto, lo scambio di riflessioni e l’approfondimento di tematiche inerenti l’etno-organologia e i repertori. “La rete” continua il direttore del Museo Civico “programmerà gli incontri che si terranno presso il C.E.d’A., che mette a disposizione la consultazione gratuita degli archivi multimediali riguardanti la memoria degli alberi di suoni, canti e danze in terra d’Abruzzo”.
Non solo. Spazio riservato anche ad alunni e studenti, per i quali sono previsti percorsi guidati e momenti di approfondimento con seminari, convegni, laboratori con il coinvolgimento di studiosi, suonatori e costruttori di strumenti musicali artigianali. Inoltre, per le scuole di ogni ordine e grado, il C.E.d’A. propone “Ascoltate Tutti Quanti”, una serie di concerti didattici a tema da concordare e realizzare nelle scuole d’Abruzzo.
“L’obiettivo” conclude Di Silvestre “è quello di trasmettere un messaggio importante, ossia che anche noi possediamo un patrimonio notevole di musiche purtroppo non ancora conosciute. Il punto di partenza è costituito dall’espressione popolare, che è comunque cultura. Tutto sta nel capire bene da dove tutto ha avuto inizio e quali sono le nostre origini. Solo così si può migliorare in futuro”.