Francavilla, al via la mostra ‘Sguardi sospesi’

francavilla_sala_ovale_palazzo_sirenaFrancavilla al Mare. Si inaugura il 3 settembre alle ore 19, la mostra di Luisa Balzano e Dora Fabiano intitolata ‘Sguardi sospesi: vedute ed altre visioni’, con l’intervento del  curatore della mostra Massimo Pasqualone e del presidente dell’associazione Lejo Roberto Di Giampaolo presso la Sala Ovale di Palazzo Sirena a Francavilla.

Nel presentare Luisa Balzano, Pasqualone sottolinea che Il percorso zetetico di Luisa Balzano è in parte concentrato sulla natura: il mare, i corsi d’acqua, i boschi e gli scorci di paesaggio urbano privo di orpelli antropici costituiscono un estraniarsi per ritrovarsi, un guardarsi dal di fuori al di là del fenomeno, in una sorta di dimensione panica che pervade l’artista, che mostra una precipua capacità di possedere il tempo e lo spazio, e questo possesso si fa arte e si fa libertà . Per l’artista la libertà delle acque rappresentate è essenziale quanto la loro bellezza (direi che sono sorelle siamesi), perchè è vero che l’opera d’arte è sicuramente abitata dalla bellezza, ma qui la bellezza diviene capacità di fondersi con la natura, di carpire il segreto ed il mistero che pervade la realtà fenomenica, non fermandosi però all’hic et nunc e cercando l’idea, l’essenza, il concetto. Lo dimostrano le opere che Luisa Balzano ha realizzato in modo aniconico, tra l’astratto e l’informale, dove dominano la meditazione e lo sguardo metafisico che l’artista protende verso l’infinito. Per Dora Fabiano il critico ritiene che l’artista senta attraverso il paesaggio l’incedere della vita, sente nel vento la voce del tempo, mai presente o passato ma sempre proiettato verso il futuro-speranza che solo l’artista vero sa così bene intuire. Senza timore di errare, possiamo sostenere che Dora Fabiano cerca un rifugio possente per ripararsi dai momenti negativi che la vita ci dà, ed in quelle grotte, in quelle spiagge, in quei faraglioni, in quei panorami perviene al bene, perché, come Iris Murdoch ha affermato recentemente, il bello ed il bene si sposano tra loro proprio perché indicano una fuoriuscita dal bozzolo egocentrico, in quanto accordano la priorità al mondo. Un mondo, quello garganico qui rappresentato, tutto interiore, ma turris eburnea dove l’artista estroietta e dispiega tutto il suo potenziale ermeneutico. La mostra rimarrà aperta fino al 9 settembre dalle 20.30 alle 23.

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