Secondo lo studio, che è stato presentato a Lipsia lo scorso Febbraio in occasione dell’undicesima conferenza internazionale “Information Systems” (Wirtschaftsinformatik), è dimostrabile che gli utenti di Facebook, raccogliendo giornalmente online delle notizie sulla vita di amici e conoscenti, provano anche inconsciamente una forte sensazione di invidia, acutizzata dal fatto che nella maggior parte dei profili di Facebook, Twitter, ecc… sono realizzati in modo da esaltare e amplificare la felicità personale, spesso fingendo.
Tutto questo, secondo la ricerca, scatenerebbe le sensazioni dolorose e frustranti a carico di chi viene stimolato a offrire un’immagine più positiva di se, anche mentendo attraverso il suo profilo, che a sua volta diventerà fonte di invidia per gli altri utenti. Insomma un meccanismo senza fine, che con il tempo genera malessere e invidia continua, un’indivia che nessuno ammette di avere e che alla fine si tende ad attribuire ad altri. Lo studio dimostra che c’è anche una relazione tra l’invidia provata su Facebook o Twitter online, e la soddisfazione generale per la vita reale.
Pierluigi Monaco