“Vi auguro che in questa Tendopoli – ha detto Bartali – possiate incontrare Gesù e fare la stessa esperienza di San Paolo: trovare la gioia nel servire”. Al padre provinciale ha fatto ecco il rettore del Santuario che si è rivolto ai giovani presenti dicendo loro “mentre molte persone passano per questo Santuario, la fortuna di voi Tendopolisti è quella di fermarvi e pregare con gli altri qui, per conoscere una persona che volete nella vostra vita e che cambia la vostra vita”. A chiudere i saluti padre Francesco Cordeschi, ideatore e anima della Tendopoli, che ha detto: “molta gente intorno a voi crede che Cristo sia morto, ma la vostra presenza qui è la testimonianza che Cristo è vivo!”. Padre Cordeschi ha poi letto il saluto che il vescovo della diocesi di Teramo-Atri Mons. Michele Seccia ha inviato ai Tendopolisti.
“Non potendo partecipare quest’anno al vostro appuntamento all’ombra del Santuario di San Gabriele – si legge nella lettera a firma di Mons. Seccia – affido il mio saluto di “benvenuto” e di buon lavoro all’infaticabile padre Francesco, perché ve lo trasmetta con tutto l’affetto e l’entusiasmo che ho scoperto nei nostri incontri precedenti. Il tema che avete scelto “Io ma non più io” non è uno scioglilingua strano, né una frase per richiamare effetti speciali che certo non mancano nella cultura dei nostri giorni e nel linguaggio creativo e provocatorio proprio dei giovani. Cari Amici, volete anche voi sperimentare la provocatoria e paradossale affermazione “Io, ma non più io”? Riflettete, anzi immergetevi nel dono della fede, perchè voi siete il campo della fede, dove la Parola di Dio è seminata per attecchire anche su un piccolo pezzo di terreno fertile! E’ stata questa la consegna che Papa Francesco ha rivolto ai giovani poche settimane fa, durante la GMG di Rio, che ho avuto la gioia grande di vivere in diretta con 80 giovani abruzzesi: Bota Fé, metti fede! Ha ripetuto più volte Papa Francesco sin dal primo incontro con i giovani a Rio. Oggi Gesù ci chiede ancora: Vuoi essere mio discepolo? Vuoi essere mio amico? Vuoi essere testimone del mio Vangelo? Le vostre famiglie e le comunità (le esperienze delle Tendopoli…) vi hanno trasmesso il grande dono della fede, Cristo è cresciuto in voi. Oggi desidera venire qui per confermarvi in questa fede: la fede nel Cristo vivente che dimora in voi! In queste parole è già racchiusa la risposta “Io, ma non più io!” Auguro a ciascuno di voi, cari Giovani, la gioia di poter sperimentare questa meravigliosa avventura in Cristo e con Cristo! Buona Tendopoli”.
Il tend-fest serale è stato animato da Giacomo, Gian Claude & i ragazzi di Cese di Preturo. Al termine è giunta la Fiaccola della Speranza, portata in staffetta dai podisti di Montorio al Vomano. Ad accoglierla, insieme ai sindaci di Isola Alfredo Di Varano e di Colledara Giuseppe Di Bartolomeo, l’entusiasmo delle centinaia di tendopolisti che hanno concluso la loro prima serata ammirando i fuochi pirotecnici.
Questa mattina i tendopolisti sono entrati nel vivo della discussione con le relazioni “E mi sento relitto dell’io” di Danilo Quinto e di Mara Santangelo. Danilo Quinto, ex tesoriere del partito Radicale, ha raccontato di come sia passato “Da servo di Pannella a figlio libero di Dio”. Danilo Quinto, che ha militato dal 1986 nel Partito Radicale dove ha ricoperto l’incarico di tesoriere dal 1995 al 2005, ha raccontato ai ragazzi del suo incontro nel 2003 con Lidia, che poi è diventata sua moglie, e che lo ha portato alla conversione dopo essersi reso conto di essere stato per 20 anni al servizio di idee e di uomini profondamente immorali. “Avevo dimenticato e sotterrato – ha raccontato Quinto – la mia spiritualità, coltivando solo la meterialità. E per tanti anni ho lavorato 15-16 ore al giorno per scopi anti-umani. Stipendiavo 200 persone e in 10 anni sono riuscito a raccogliere 25 milioni di euro promuovendo l’autofinanziamento del partito. Insomma Avevo la responsabilità di tutte le strutture del partito. Poi nel 2003 conobbi una donna, che poi è diventata mia moglie. Non mi sono innamorato di lei, ma sono rimasto attratto da una realtà sconosciuta. E’ stata lei a portarmi per mano, a farmi accostare al Vangelo, leggerlo, renderlo mio pane quotidiano. E grazie a lei dopo 40 anni mi sono confessato e ho preso la comunione. Ci siamo sposati e nessuno dei miei ex amici è venuto al mio matrimonio in chiesa. Dopo un anno è nato Pierfrancesco, che oggi ha otto anni. Da lì è iniziata una campagna di delegittimazione nei miei confronti, che mi ha costretto a rimettere il mio mandato al gruppo dirigente. Sono rimasto senza niente, perché in tutti quegli anni non avevo mai pensato a me stesso, né mi ero costruito dei legami, delle alternative. E così mi sono ritrovato senza lavoro, senza un conto in banca, con una sola macchina, che ho dovuto vendere per affrontare delle spese. E il Partito è intervenuto affinché non avessi un nuovo lavoro. Non mi aspettavo l’odio che si è scatenato nei miei confronti. Addirittura anche quattro editori cattolici si sono rifiutati di pubblicare per paura il mio primo libro, che poi ha avuto vendite molto buone. Mi sono fatto forza e ho chiesto un incontro con Pannella, che però non ha il coraggio di affrontare direttamente le persone. Lui manda i suoi uomini, che sceglie personalmente. Ma io, mia moglie e mio figlio preghiamo anche per loro, i nostri nemici”.
Domani, giovedì, sarà la volta di padre francesco Cordecshi con la relazione “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” e a seguire dell’ex modella polacca nonché ex fidanzata di Paolo Enrico Beretta (nipote di Berlusconi) Ania Goledzinowska con la relazione “Dagli amori all’amore”. Volto della casa di moda “Chanel”, Ania ha partecipato alle cene galanti di Silvio Berlusconi, balzando agli onori delle cronache nel 2008, quando l’ex premier Berlusconi festeggiava i suoi 72 anni, per essere uscita da un pacco in bikini cantandogli “Tanti auguri presidente”. L’ex modella si è ritirata oggi in un convento della cittadella mariana della Bosnia Erzegovina per dedicare la propria vita alla preghiera.
Programma:
Per amore afferrato da Dio
– ore 9.30 padre Francesco Cordeschi relazione “Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me”.
– ore 10.30 Ania Goledzinowska “Dagli amori all’amore”
– ore 15.30 Atelier con Maria Maddalensa Frescobaldi: “Da 200 anni Samaritana della strada”
– ore 21.00 tend-fest con padre Aurelio e le Anime Libere.
Venerdi’ 23 agosto
Nel quotidiano riscopro il mio io
– ore 9.30 tavola rotonda: “Non importi, non sottoporti, non sovrapporti”. On. Laura Coccia “Volere è potere”, P. Massimo Granieri “un urlo di senso dentro le canzoni”, Daniele Curci “Gli schiavi felici sono i veri nemici della libertà!”.
– ore 15.00 Deserto e festa della riconciliazione.
– ore 21.00 Via crucis serale sul piazzale del Santuario.
Sabato 24 agosto
– ore 9.00 marcia a piedi Isola – San Gabriele.
– ore 11.00 Santa Messa presieduta da sua Ecc. Mons. Giovanni D’Ercole
– ore 14.00 saluti