Saranno previste delle visite guidate da prenotarsi. “L’amministrazione Comunale di Tortoreto scopre un autentico gioiello, un patrimonio storico di grandissimo valore, che è quello della Domus delle Muracche”, si legge in una nota. Le campagne di scavi eseguite nel 1988 dalla soprintendenza di Chieti hanno portato alla luce la testimonianza dell’ esistenza di una villa rustica costruita nel II secolo a. C.. ricca di mosaici policromi, anfore italiche, vasche di fermentazione, torchio.Il tutto verrà preservato grazie questo intervento che permetterà di completare i lavori già avviati precedentemente, consistenti nella realizzazione di una copertura in acciaio di protezione degli scavi e di sistemare il tutto con passerelle pavimentate e parapetti in modo tale rendere il sito fuibile per le visite da parte del pubblico. Il progetto di recupero del sito archeologico intrapreso dall’Amministrazione Comunale ha l’obiettivo di valorizzare le straordinarie emergenze archeologiche, storiche e culturali presenti sul territorio di Tortoreto, soprattutto nell’ottica di contribuire ad incentivare maggiormente flussi di turismo culturale”.
Mattia Preti
Riflettori puntati sul grandioso Battesimo di Sant’Agostino, opera del pittore Mattia Preti del quale ricorre il IV Centenario della nascita, in occasione del quale sono state organizzate numerose iniziative dedicate all’artista tra Malta, dove visse l’ultima parte della sua vita, Taverna (CT), che gli diede i natali, e Torino che ospita, dal 16 maggio al 15 settembre 2013 nel prestigioso “luogo” de La Venaria Reale, una mostra dal titolo Il Cavalier calabrese Mattia Preti. Tra Carravaggio e Luca Giordano, curata da Vittorio Sgarbi e Keith Sciberras.Riflettori puntati, dunque, su un’opera di Mattia Preti che fa bella mostra di sé all’interno della Chiesa di Sant’Agostino, senza volere impegnarsi in una mostra vera e propria. Attenzione e interesse attorno ad una magnifica opera del Nostro, conservata in una chiesa a Tortoreto, apparentemente lontana dai percorsi dell’artista eppure oggi grandeggiante all’interno di un edificio chiesastico, cui l’opera consegna un pezzo di storia legata al collezionismo e un prezioso tassello nella ricostruzione della produzione artistica del Cavalier calabrese. La tela rappresenta Sant’Ambrogio arcivescovo di Milano che versa l’acqua del battesimo sul capo di Sant’Agostino. Sotto il trono è dipinto lo stemma con fondo blu e fascia arancione con l’insegna delle tre api della famiglia Barberini. Papa Urbano VIII (Maffeo Barberini), pontefice dal 1623 al 1644, con breve apostolico del 23° agosto 1633 accettò la donazione di tutti i beni mobili e immobili della nobildonna padovana Franca (Franchi) di Tortoreto a beneficio del monastero di S. Agostino perché si erigesse una cappella con la spesa di 100 ducati del regno con un quadro che rappresentasse S. Agostino, S. Stefano, Santa Monica (Arch. Vescovile di Teramo). Il dipinto, definito “il potente S. Agostino di Tortoreto” è stato oggetto di studi dei più grandi critici dell’arte italiana. L’opera probabilmente fu compiuta nel 1653 e sul cartiglio che sormonta la cornice in gesso è riportato un esametro latino (“Gentium tenebris effusi ecclesiae lumen 1653”: dalle tenebre dei popoli rifulse lo splendore della Chiesa) e collocata insieme ad altre due opere laterali rappresentanti San Nicola e Santa Monica.D’altronde tra l’autore e le sue opere apparentemente isolate, talora unicum espressivo dell’artista documentato in una località, i rimandi sono sempre molteplici, e sempre maggiore l’occasione per ricostruirne l’esperienza, mentre le piccole e grandi voci provenienti da singole opere, ubicate qua e là, a volte in aree geografiche assai lontane, testimoniano degli attivi scambi culturali, dei contatti, delle interconnessioni tra contesti apparentemente impossibilitati al dialogo, ricostruendo le atmosfere socio-culturali di epoche storiche per molti versi silenti e poco documentate. Non solo, perché la singola opera assai spesso dà il senso, nell’intera penisola, dell’esistenza di un museo a cielo aperto, tra chiese, antichi palazzi, monasteri, abitazioni di privati che conservano meraviglie delle espressioni artistiche dal Medioevo ad oggi. Così è per Mattia Preti e il suo Battesimo di sant’Agostino che si vuole proporre all’attenzione del pubblico, per rendere un piccolo ma significativo omaggio ad un grande artista oltre che per ribadire l’assoluta vivacità artistica di una regione come l’Abruzzo ghettizzata nella sua immagine agro-pastorale, terra di misteri e di sospensioni magiche, che ha in realtà vissuto sin dall’epoca protostorica, momenti culturali di grande vivacità e spessore sociale.L’omaggio a Mattia Preti che il Comune di Tortoreto promuove in occasione del IV Centenario della nascita del Cavalier calabrese, dal 27 luglio al 24 agosto prevede l’inaugurazione, sabato 27 luglio alle ore 18.00, con i saluti di Generoso Monti, Sindaco di Tortoreto, Mauro Di Dalmazio, Assessore al Turismo della Regione Abruzzo, dell’Onorevole Paolo Tancredi, gli interventi di Paola Di Felice, Direttore Polo Museale “Città di Teramo”, Umberto Palestini, Direttore Artistico de L’ARCA – Teramo, Giuliano Rasicci, Storico dell’Arte e una relazione di Giorgio Leone, Direttore Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Corsini, Roma. A seguire una performance musicale della Corale Giuseppe Verdi di Teramo. Le celebrazioni si chiuderano il 24 agosto dalle ore 19.30 con un appuntamento culturale di particolare rilievo: dopo un saluto istituzionale di Giovanni Chiodi, Governatore della Regione Abruzzo, seguirà una performance musicale della Corale Giuseppe Verdi di Teramo, e un evento speciale: una conferenza sull’opera di Mattia Preti tenuta da Vittorio Sgarbi che per l’occasione presenterà anche la sua recente monografia dedicata a Mattia Preti per Rubettino Editore.