L’incontro compirà un viaggio attraverso cinque secoli di storia della miniatura nella nostra regione, toccando chiaramente anche il nostro territorio che anzi spicca per quantità e qualità dei manoscritti: infatti, tra i fogli esposti, e proveniente come molti altri dalla Fondazione Cini di Venezia, è possibile ammirare il capolettera realizzato e firmato da Berardo di Teramo, commissionato dall’arciprete Iacobo di San Flaviano, l’antica Giulianova, per il monastero di San Benedetto di Gabiano, a Corropoli; mentre, dalla teramana Santa Maria delle Grazie, proviene il Salterio fino ad oggi inedito della fine del Quattrocento. Sarà possibile ammirare alcuni dei fogli oggi dispersi tra Stati Uniti e Italia, già facenti parte dell’Antifonario Acquaviva, collocabile tra la fine del Trecento e i primi due decenni del XV secolo.
Tra i pezzi in mostra, vera e propria meraviglia è poi l’Exultet di Avezzano, racchiuso in una teca di sei metri, composto da otto sezioni cucite insieme e frutto del lavoro dello scriptorium di Montecassino, ascrivibile al settimo decennio dell’XI secolo.
L’esposizione, che si chiuderà il 31 agosto, si è imposta sulla scena come un appuntamento di alto profilo scientifico di livello nazionale e non solo; il percorso della mostra è il frutto di un’estesa campagna di ricerca che delinea, grazie a prestigiose acquisizioni, un profilo nuovo della produzione miniaturistica abruzzese tra XI e XV secolo, attraverso la catalogazione di oltre settanta opere, tra codici e fogli staccati, conservate in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.