La Perdonanza celestiniana è, infatti, la sola candidata per l’Italia, per il 2018, a patrimonio immateriale dell’umanità. “L’incontro con il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e con alcuni rappresentanti della giunta”, dichiara Monica Pelliccione, portavoce del Comitato Perdonanza patrimonio Unesco, “servirà ad illustrare i contenuti del dossier elaborato dal professor Ernesto Di Renzo, docente università Tor Vergata di Roma, che ha seguito tutte le fasi della candidatura, e a programmare la presentazione in sede nazionale, a Roma. Siamo entrati nella fase esecutivo, che va sostenuta con forza e convinzione da tutti i soggetti interessati affinché L’Aquila non perda l’occasione di portare a casa un risultato importantissimo sul piano sociale, economico e turistico. Il riconoscimento della Perdonanza di Celestino V, la prima Indulgenza Plenaria che la storia della Chiesa ricordi, a patrimonio Unesco accenderebbe i riflettori internazionali sul territorio aquilano, con indubbi risvolti positivi anche nell’ambito dei circuiti turistici religiosi”.
Del Comitato promotore della Perdonanza patrimonio Unesco, oltre alla giornalista e scrittrice Pelliccione, fanno parte anche il professor Ernesto Di Renzo, antropologo e ricercatore, Arturo Diaconale, componente del consiglio di amministrazione Rai, Salvatore Santangelo, storico e saggista e Walter Capezzali, presidente della Deputazione di storia patria.
“L’Aquila non può perdere questa opportunità, che le viene offerta come risarcimento parziale del dramma umano, culturale ed economico che ha riguardato la sua storia recente”, afferma Di Renzo, “il compimento della candidatura nelle liste dell’Unesco è un atto che non ha paternità politiche , colori partitici o bandiere di appartenenza. E’ un dovere nei confronti della città che investe chiunque la ami e abbia a cuore la sua rinascita. Mai come ora l’obiettivo è a portata di mano. Va presa consapevolezza di cosa significa essere candidata unica per l’Italia – è il caso della Perdonanza – , quanto altre città ambirebbero a tale posizione e i risvolti che tale, enorme, opportunità porterebbe alla città e al territorio”.