Durante il periodo della Quaresima le serate saranno dislocate in ristoranti carichi di tradizioni per conoscere i frutti della terra teatina utilizzati nell’arte culinaria e sposata a melodie e versi impregnate di testimonianze. L’idea progettuale parte dal presupposto che nella Settimana Santa teatina si conservano antichi riti, praticamente intatti e di grande suggestione, primo tra tutti la Processione del Cristo Morto che si svolge la sera del Venerdì Santo (dall’842 è considerata una delle più significative espressioni religiose della Pasqua italiana), muovendo da ciò si è quindi deciso di creare un’offerta di intrattenimento culturale durante il periodo quaresimale che ne divulghi il patrimonio di tradizioni enogastronomiche e culturali. La manifetazione consisterà in cinque incontri in altrettanti ristoranti della città di Chieti che proporranno un menù basato sulle ricette della tradizione abruzzese del periodo quaresimale, le serate saranno accompagnate con la lettura di brani letterari e l’esecuzione di intermezzi musicali legati al tema scelto per la manifestazione. Gli incontri si terranno nelle giornate di mercoledì e venerdì così da poter alternare le serate “di magro” alle serate dove il menù potrà prevedere anche la carne. Tutte le serate prevederanno un’introduzione che analizzerà vari temi legati alla Quaresima e alle tradizioni abruzzesi legati ad essa. Le attività saranno gestite dal Comune di Chieti – Ufficio Cultura e Manifestazioni, in collaborazione con il Gruppo Caronte e con il contributo dell’Accademia Italiana della Cucina – Presidio di Chieti, Consulta Comunale delle associazioni Culturali e CATA (Centro di Antropologia Territoriale per il Turismo – Università “G. D’Annunzio”). Vi sarà, inoltre, l’essenziale collaborazione dei ristoratori della città di Chieti, soprattutto attraverso l’aiuto delle associazioni di categoria.
“Quando ho iniziato a scrivere il programma della mia campagna elettorale – ha detto il sindaco di Chieti, Umberto Di Primo – ho inserito un capitolo abbastanza importante che riguardava l’orgoglio, l’appartenenza a questa comunità cittadina con la conoscenza delle nostre radici che per me è una base solida sulla quale costruire il futuro. Allora come rendere reale questa idea? Innanzitutto puntiamo sui giovani. Il nostro senso è quello di far conoscere la nostra storia ai giovani. Per fare questo bisonga valorizzare eventi come quelli della Settimana Santa. Questo è un percorso nato da una convinzione importante: la Processione del Venerdì Santo è un evento che può arricchire ancora di più la nostra città. Bisogna innanzitutto sostenere il momento del Venerdì Santo con degli eventi che possono esaltare quella tradizione. Essere tra le più antiche rappresentazioni del Cristo Morto della tradizione italiana e renderla sempre più partecipata, è un elemento che ci inorgoglisce e che ci porta ad organizzare al meglio questo evento. Uno dei fini è quello di mettere insieme tutto quello costruito dall’associazionismo per un momento turistico e di promozione del nostro territorio. L’esperienza è nuova per la nostra città e si vuole mettere insieme la tradizione, la gastronomia e l’evento del Venerdì Santo. Il sindaco deve creare le condizioni affinchè attraverso un evento condiviso (in questo caso la cultura) si possa dare lo spunto per lo sviluppo economico della città. Un ringraziamento va alle associazioni che ci danno una mano in questo. Questo rientra in uno di quei progetti che possono essere inseriti nel programma annuale. L’obiettivo della nostra amministrazione non è quello di comprare eventi, ma di crearli e di esportarli come esperienze positive. Spero che si possano creare le condizioni affinchè Chieti per qualche giorno possa diventare una meta del turismo. Far venire gente a Chieti, penso che voglia dire creare economia alla città”.
“Devo ringraziare il sindaco Di Primio e tutte le associazioni – ha aggiunto il curatore del progetto, Ricky Perlotti – con le quali ci siamo seduti ad un tavolo ed abbiamo definito il tutto. Si è organizzato l’evento in modo che ognuna delle singole associazioni facesse crescere la qualità delle iniziative”.
Francesco Rapino