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Chieti, muri per giovani artisti writers

Chieti. “In questo caso è un’opportunità che è stata data ad un gruppo di giovani. Tramite una loro richiesta, c’è stata la delibera e l’accettazione del progetto. Questo significa che i giovani sono vicini alle istituzioni che a loro volta sono aperte al dialogo nei loro confronti. Siamo curiosi di vedere la loro espressione artistica”.

E’ quello che ha detto l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Chieti, Emilia De Matteo, alla presentazione del progetto “Ch’Art” strutturato dal Comune in collaborazione con l’associazione “Ch’Art” che promuove la creatività urbana attraverso la partecipazione dei giovani alla vita sociale ed ha come fine ultimo la valorizzazione del talento di giovani artisti, che dipingono con spray e pennelli i muri cittadini di zone periferiche determinandone un’immediata riqualificazione.

“Sono stato eletto per la prima volta in Comune nel novembre del ’93 – ha raccontato il sindaco, Umberto Di Primio – ero vicesindaco ed avevo avuto dei problemi con dei writers che scrivevano un po’ dappertutto. C’era l’allora responsabile della squadra mobile Ciammaichella che parlava con l’allora sindaco Cucullo. Quelle erano considerate non come delle opere d’arte, ma come degli scarabocchi. Avevo pensato di raccogliere tutte le scritte in degli spazi della città, ma nessuno prese in considerazione la mia idea. Questa è una cosa che mi spiace perchè non condivido di avere una sorta di anarchia che è sempre una negativa, invece bisognerebbe regolamentare. In questo modo non c’è anarchia e si dà spazio ai giovani. Sulla mia pagina di Facebook non ho mai cancellato nessuna critica, ho levato solamente l’amicizia ad alcune persone che occupavano la mia bacheca per delle cose inutili. Avere questa bacheca immaginaria che sono i muri penso che sia una grossa occasione di espressione. Abbiamo individuato queste cose ed anche il percorso amministrativo. Di città grandi che fanno queste cose non sono molte, quindi potremo essere presi come esempio”.

Il progetto è in linea con quello nazionale promosso dal Ministero della Gioventù “Do the Writing”. Il progetto prevede che tramite l’associazione “Ch’Art” il fare writing diventi legale su alcuni muri della città e per alcuni giovani artisti che saranno muniti di apposito patentino di riconoscimento. Tutto il progetto è strutturato sulla base di un apposito disciplinare creato per regolamentare l’utilizzo artistico dei muri cittadini.

“Questa è una cosa che va al di la del mio compito di assessore – ha spiegato l’assessore alle Politiche Giovanili, Marco Russo – è una cosa che mi è sempre piaciuta perchè ho vissuto realtà come Parigi e Milano. Però in quelle circostanze si doveva fare il disegno e scappare, invece in questo caso è tutto documentato e regolamentato. Questa è una cosa che arricchisce la città di Chieti che spesso viene vista come città bacchettona. La nostra visione è a 360°. Da parte nostra c’è il massimo appoggio”.

Il Comune di Chieti ha deciso di promuovere il progetto per valorizzare i giovani talenti artistici presenti in città e per cominciare a divulgare le forme d’arte tipiche del mondo contemporaneo, si veda a tal proposito anche il contributo dell’amministrazione alla Mostra del Murales di Milwaukee di Keith Haring ancora allestita presso il Museo Archeologico La Civitella. A partire dagli anni ’80 in poi, la Griffith Art è entrata a pieno titolo a far parte delle arti e, in quest’ottica sono stati promossi grandi interventi anche di tipo pubblico, basti pensare al Murales di Diego Riveira dentro il Rockfeller Center di New York, per questo si ritiene giusto promuovere questa arte e i talenti la rappresentano in città. Il progetto “Ch’Art”, inoltre, potrà essere un trampolino di lancio per nuove esperienze di scambi interculturali e per promuovere la legalità nelle nuove generazioni.

“Abbiamo visto la Chieti un po’ distrutta e calpestata – ha concluso il segretatrio dell’associazione Ch’Art, Emanuele Fantacuzzi – i graffisti vengono visti come quelli che vanno in giro a sporcare la città, però noi siamo riusciti a coinvolgere i nostri coetanei. Siamo stati sempre alla luce del giorno e riprendiamo la nostra arte con gli spray. Una volta iscritti all’associazione, si riceve una tessera che serve per la realizzazione dei graffiti, per ogni tesserato ci sarà un pezzo di muro dove poter scrivere. Vogliamo cercare di creare degli eventi con il Comune e di coinvolgere più giovani possibili”.

Francesco Rapino