E’ quello che ha detto Mario Vacca alla presentazione del suo testo “Ho imparato l’itagliano leggendo i giornali 2” che si è svolta presso la biblioteca comunale “A. Russo” di Francavilla al Mare. La presentazione è valsa come 8° incontro del “Club del libro” ed è stata organizzata dall’associaizone “Sophia” in collaborazione con l’associazione culturale “Buendia”. L’incasso delle vendite del libro, sarà devoluto al canile e al gattile di Francavilla.
Nel corso dell’incontro c’è stato l’intervento della professoressa Eide Spedicato dell’Università “G’ D’Annunzio” che ha detto: “Questo è un testo molto simpatico fa sorridere e raccoglie gli errori della stampa, soprattutto nei titoli. Qui si unisce intelligenza ed ironia. Il libro è una sorta di oggetto perché ha un odore ed è maneggiato. Diventa oggetto parlante ed è maneggiato dall’homo sapiens. Nelle facoltà umanistiche negli ultimi anni si sono creati degli episodi dovuti al nuovo uso dei grafemi da parte dei giovani. Ad esempio a Milano è successo che un ragazzo ha fatto diventare Nino Bixio Nino Biperio per il fatto che viene utilizzato “x” in luogo di “per”. Questo sta a significare che sta cambiando il modi di esprimersi tra i giovani, oltre magari all’ignoranza storica che c’è tra alcuni. Questo testo sottolinea degli aspetti della società di cui siamo assuefatti e dei quali non ci si indigna più. Questo fa si che ci sia una disaffezione nei confronti della cultura. Mario è una persona buona, è ironico e rimarca gli errori. Speriamo che l’homo sapiens riprenda il sopravvento perché l’ignorante è dietro l’angolo. Questo testo è sottile, ma è profondo nei confronti di ciò che dice”.
Francesco Rapino