Tortoreto. Si conclude questa sera a Tortoreto, lungomare Marconi, a partire dalle ore 20.00 l’avventura itinerante del tredicesimo Festival internazionale del cinema naturalistico e ambientale, che già ha fatto tappa a Montereale, Castelvecchio Subequo. Il Festival, diretto dal regista Riccardo Forti, quest’anno ha ricevuto anche un riconoscimento dal Premio Taricone come ‘grande esempio di promozione mediatica delle tematiche ambientali’. Protagonista della serata finale sarà anche quest’anno Osvaldo Bevilacqua, giornalista, popolare conduttore della trasmissione Rai ‘Sereno Variabile’, che da molti anni collabora a titolo di amicizia con il Festival. Riceveranno sul palco di Tortoreto i prestigiosi Gufi in ceramica di Castelli grandi protagonisti del documentarismo ambientale. Il Premio della Giuria, presieduta da Marcello Ramognino, va quest’anno a Daniele Cini, per il documentario ‘Idroeden’: in uno sperduto avvallamento tra le montagne liguri, a cavallo tra gli Appennini e le Alpi, una frana ha creato uno straordinario ecosistema che ruota attorno a un bacino d’acqua difficilmente raggiungibile dall’uomo. Uno stagno che diventa un universo grazie alla capacità di narrazione del regista. Il Premio alla carriera va quest’anno al novantenne Vittorio de Seta, forse il più importante regista italiano di documentari e vincitore di numerosi premi internazionali. A ritmi implacabili ha prodotto documentari su documentari con un bisogno vitale inarrestabile di fissare sulla pellicola le vicende degli uomini, il rapporto con la loro terra, i conflitti anche con il loro tessuto sociale.
‘Quando rivedo i miei film – ha detto De Seta – mi fa effetto tornare a vedere quest’Italia com’era, questo mondo cosi’ diverso di lotta per la vita, ma anche di grandi momenti di gioia. La poverta’ che ho visto ha sempre coinciso con un forte amore per la vita. Una volta si ricamavano le coperte, si decoravano i vasi, oggi si compra tutto, non c’e’ piu’ quell’affetto per le piccole cose’. Il Premio Cinema Pro- natura sarà assegnato alla Spagna per l’importante lavoro di sensibilizzazione realizzata con i documentari spagnoli, protagonisti di questa edizione del Festival. Un modo questo anche per conoscere, da un punto di vista meno turistico e piu’ naturalistico, la bellezza di un’altra nazione oltre che della propria. Vincenzo Venuto, biologo e conduttore televisivo, che deve la sua notorieta’ al grande e pubblico per la fortunata trasmissione di La7 Missione Natura, si aggiudica invece il Premio al divulgatore scientifico. Vince invece il Premio Iams (International association for Media in Science) Massimiliano Sbrolla, tra i più affermati documentaristi ambientali italiani, che con ‘Sulle tracce dei ghiacciai’ ha ripercorso passo passo le orme della spedizione alpinistico-scientifica del Duca degli Abruzzi sul ghiacciaio del Baltoro, nel Karakorum, con lo scopo di compiere, cento anni dopo, un’accurata analisi climatologica e di documentare, per la prima volta in maniera visiva, le trasformazioni glaciologiche e ambientali avvenute nel corso di un secolo.