E’ quello che ha detto l’assessore allo Sport della Provincia di Chieti, Silvio Tavoletta alla presentazione dei “Giochi della Gioventù” e di “Giocosport” le cui feste finali si terranno rispettivamente domani, mercoledì 18 maggio, allo stadio “G. Angelini” di Chieti dalle 8.30 alle 13.30 ed il prossimo 24 maggio al campo sportivo di Castel Frentano dalle ore 9 in poi.
“Quando i soldi non ci sono – ha spiegato l’assessore allo Sport del Comune di Chieti, Marco Russo – la caparbietà fa quasi tutto. Ci sono questi principi che fanno dello sport quello che dovremmo promuovere. Questo rappresenta il futuro della città e dei cittadini. Nelle prossime gestioni cerchiamo di far dare dal Comune la disponibilità degli impianti in alcune fasce orarie, soprattutto per la mattina. Questo perchè vedere gli impianti sportivi di mattina sempre vuoti e le scuole che non riescono ad avere la disponibilità, sicuramente per il Comune non è una grande cosa. Io sono un uomo di sport e la volontà di fare sport l’ho presa proprio dai Giochi della Gioventù e sono diventato un giocatore di calcio a 5″.
I “Giochi della Gioventù” sono promossi dal Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e sono organizzati dal CONI nell’ambito del Protocollo d’Intesa tra le due istituzioni. La partecipazione è riservata agli studenti regolarmente iscritti e frequentanti la scuola secondaria di primo e secondo grado, nell’ambito del 1° Circolo di Istruzione.
“Giocosport” è un progetto rivolto ai bambini della scuola primaria e ai loro insegnanti. Si basa su proproste di attività ludico-motorie o di “Giocosport” semplici e divertenti, differenziate per ciascuna classe e coerenti con gli stadi di sviluppo psico-fisico ed emotivo dei bambini.
“I Giochi della Gioventù sono nati dopo tanti anni. – ha spiegato il presidente provinciale del CONI, Gianfranco Milozzi – Ringrazio le istituzioni che ci hanno aiutato molto anche a livello economico, altrimenti non avremmo potuto ospitare 1.200 ragazzi. A queste iniziative non partecipano i singoli ragazzi, ma le classi e le scuole, quindi i risultati raggiunti non sono del singolo, ma delle scuole e delle classi”.
Francesco Rapino