La chiesa, che è una delle più antiche d’Abruzzo, risalente al X secolo, ha aperto le sue sontuose porte ai visitatori, grazie alla collaborazione tra la Parrocchia e gli addetti del Punto Informazione Accoglienza Turistica.
“In tanti hanno voluto cogliere questa interessante opportunità” spiega Angela Pollastrelli dell’ufficio Piat “anche perché, durante l’anno, l’antica chiesa di campagna viene aperta solo per la celebrazione di messe e cerimonie. In più, la scoperta di questo gioiello nascosto della Val Vibrata, a molti ancora sconosciuto, è stata anche un’occasione per trascorrere una giornata a diretto contatto con la natura. Oltre alla Chiesa romanica, si sono potuti ammirare, nella vicina area archeologica, i resti di un’altra e ancor più antica chiesa. Il sito archeologico, dal 2005, è sotto l’attenta osservazione dei più importanti esperti nazionali di archeologia e da allora continua a riportare alla luce importanti reperti storici. Tutto il territorio del Comune di Sant’Omero è ricco di numerose testimonianze risalenti all’epoca romana che l’Amministrazione Comunale intende valorizzare e promuovere. Dallo scorso anno ha dato il via ad una campagna di divulgazione territoriale attraverso un progetto di promozione turistica denominato In bici e a cavallo in tutte le stagioni nel cuore della val Vibrata”, che prevede l’individuazione di una serie di percorsi turistici che attraversano tutto il territorio comunale e collegano tra loro i luoghi di notevole interesse naturalistico, paesaggistico e storico-artistico. Santa Maria a Vico è sicuramente uno di questi e rappresenta una preziosa risorsa da valorizzare e preservare per le generazioni future”.