Dopo “Il silenzio è d’oro”, titolo della prima mostra di Gemine curata da Francesca Referza nel 2007 ed ospitata nel chiostro e nelle aule dell`Istituto musicale Gaetano Braga di Teramo, continua dunque il sodalizio tra la musica ed i giovani artisti abruzzesi.
Grazie alla collaborazione ed alla disponibilità del presidente del Braga Alberto Melarangelo e del direttore Alberto Castagna, verrà infatti collocata nella nuova sede di Casa Urbani in vico del Pensiero l’opera di Di Lizio, giovane artista ortonese di nascita, ma aquilano d’adozione, prodotta per la seconda edizione teramana di Gemine muse (2009).
Per Fahrenheit 451, mostra ospitata nella Biblioteca Provinciale Melchiorre Dèlfico gli artisti, prendendo spunto dal romanzo di fantascienza di Ray Bradbury e dall’omonimo film di François Truffaut, avevano realizzato opere pensate in stretta relazione agli spazi della biblioteca. Disegni, sculture e video parlavano dunque del libro e della materia di cui sono fatti, la carta.
“Ho intenzione di narrare un racconto pieno d’orrore”, titolo dell’opera realizzata da Fabio Di Lizio nel 2009 per quella occasione, è una scultura in legno costituita da due elementi a forma di albero stilizzato. Strati sovrapposti di carta da incisione, costituiscono la “corteccia narrativa” della scultura, dalla connotazione ludica e infantile per via dei simboli colorati e dei timbri giocattolo impressi sulla ‘pelle’ di carta dell’albero.
Gli artisti coinvolti nelle tre passate edizioni (2007, 2009, 2010) sono Marco Antonecchia (Campobasso, 1976), Maria Crispal (Maria Cristina Palombieri, Teramo 1980), Ercole Coruzzi (Teramo, 1977), Fabio Di Lizio (Ortona, 1976), Matteo Fato (Pescara, 1979), Sergio Flora` (Teramo, 1975), Alessandro Gabini (Pescara, 1976), Marino Melarangelo (Teramo, 1974), Giacomo Sabatini (Teramo, 1973) Alessio Rota (Giulianova, 1982) e Nordine Sajot (Francia, 1975).