Diversi gli interventi sul reperto che si sono susseguiti negli anni. L’ultimo risale a pochi anni fa, quando si riuscì a salvare il Mosaico dalle costanti infiltrazioni d’acqua e umidità. Lo stato dei fatti fa, però, ritenere che la sua collocazione non risulti idonea a proteggerlo da un possibile deperimento irreparabile.
Nel frattempo, La Soprintendenza Bap per l’Abruzzo sta mettendo in atto tutte le soluzioni finalizzate alla salvaguardia del bene allo scopo di consentirne la collocazione nella sua sede originaria, ma non è da escludere l’ipotesi di uno spostamento. In questo senso, la Fondazione Tercas avrebbe manifestato l’interesse a poter ospitare il Mosaico del Leone negli spazi museali della “Casa del Melatino”, provvedendo con proprie risorse al completo recupero dell’opera, alla sua custodia e alla manutenzione, nonché a garantire la fruibilità da parte di studiosi e visitatori, eventualmente in collaborazione con la rete museale civica.