Questa è L’Aquila che volerà nella villa comunale di Pineto mercoledì 2 giugno, ne “L’Aquila, ad un anno dal sisma”, per discutere e mettere in luce i nodi irrisolti della vicenda della ricostruzione aquilana. L’evento, organizzato dall’associazione culturale “Incroci” si aprirà la mattina alle 9.30 con la mostra d’arte collettiva “Dagli occhi dell’Aquila”. Parteciperanno all’esposizione fotografi e pittori, per testimoniare i volti e i paesaggi del capoluogo abruzzese, la sua immagina più profonda di rinascita e resistenza, attraverso una ricerca artistica ricca e composita.
Alle 16:00 avrà inizio il dibattito “Tra promesse e macerie: in attesa del nuovo miracolo italiano”, nel quale si cercherà di ricostruire la storia dell’Aquila dalle tendopoli alle domeniche delle carriole. L’incontro, che si aprirà alle con una slide foto del fotoreporter dell’Associated press Pierpaolo Cito, proseguirà con una serie di interventi tra i più importanti nell’impegno di informazione e denuncia sulla vicenda aquilana emersa in questi giorni, e di registi autori di cortometraggi di informazione sulla reale situazione aquilana. Tra questi: Paolo Mastri, giornalista de “Il Messaggero.”; Emiliano Dante, regista; Goffredo Passi, regista; Maurizio Forcella, regista; Giuseppe Tandoi, regista; Nicoletta Bardi, scrittrice; Loretta Veri, scrittrice; Francesco Paolucci, videomaker; Daniele, Cinciripini, fotografo; Giuseppe Caporale, scrittore; Manuele Bonaccorsi, giornalista di “Left”; Angelo Venti, giornalista; Federico D’Orazio, giornalista; Marco D’antonio, fotografo; Alessandro Tettamanti, giornalista; Samanta di Persio, scrittrice.
A seguire alle 19.30 si terrà la letture di alcuni brani poetici di Sonia Ciufetelli, tratti dalla sua raccolta: “Petali di Voci”. La serata si concluderà con la proiezione del film documentario “Comando e controllo” di Alberto Puliafito. La pellicola è un racconto corale, lucido e puntuale, della deriva autoritaria della gestione del potere in Italia attraverso le emergenze e le trasformazioni avvenute negli ultimi anni nel Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, partendo dalla gestione del dopo terremoto a L’Aquila, dalla mancata ricostruzione (a quasi un anno dal sisma) e della costruzione (immediata) da zero delle C.A.S.E. di Berlusconi, causa di accesi dibattiti.