Pescara, al via “Il Laboratorio della Memoria”

pescaraPescara. Venti pomeriggi trascorsi a scuola per conoscere meglio la cultura, le tradizioni, gli usi e i costumi di quei bambini provenienti dal Senegal, dalla Cina, dal Vietnam e trapiantati nel territorio italiano. E’ questo il progetto ‘Il Laboratorio della Memoria’ che l’amministrazione comunale di Pescara ha promosso all’interno di due Circoli didattici e che partirà già a fine aprile. Lo ha annunciato stamane l’assessore alle Politiche dell’Immigrazione Carla Panzino nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina.

“L’amministrazione comunale di Pescara” ha spiegato l’assessore Panzino “si è aggiudicata con tale proposta un bando regionale teso a finanziare progetti di promozione di processi di integrazione tra minori, processi fondamentali in una città che vive l’aumento esponenziale del numero degli stranieri presenti sul proprio territorio. Pensiamo che, secondo gli ultimi rilevamenti, dal 31 dicembre 2008 al 30 novembre 2009 abbiamo registrato la presenza di 591 nuovi immigrati su Pescara che oggi ospita almeno 5.720 stranieri regolari, di cui 3.868 extracomunitari, ai quali dovremmo poi aggiungere un numero consistente di clandestini che non risultano iscritti all’anagrafe cittadina. I minori presenti sul territorio sono almeno 834 unità, di cui 634 extracomunitari, bambini che hanno bisogno di essere integrati nel nostro vivere sociale, per sentirsi parte della comunità”.

Ed è questo l’obiettivo del progetto ‘Il Laboratorio della Memoria’ che punta a favorire momenti di scambio interculturale fra i bambini e le rispettive famiglie italiane con i bambini e le relative famiglie straniere. I due circoli didattici, il II e il X, sono stati scelti, come ha ricordato l’assessore Panzino, “perché sono quelli che hanno registrato il maggior numero di iscritti di origine straniera: circa 60 minori nella scuola del X Circolo, nel Piano T di Zanni, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa e almeno 70 nel plesso di via Ceruli”.

Il progetto prevede l’organizzazione, all’interno delle due scuole, di 20 incontri pomeridiani, ciascuno di due ore, dedicati al tema delle culture. Il punto di forza del progetto, oltre che l’aspetto innovativo, è che durante tali incontri le scuole si apriranno al territorio, divenendo una sorta di ‘centro sociale’ con la presenza delle famiglie degli stessi studenti, i genitori, i nonni che, affiancati, oltre che dai docenti, anche da un sociologo, uno psicologo e un mediatore culturale, potranno raccontare e illustrare ai bambini italiani, anch’essi affiancati dai propri genitori, le tradizioni e gli usi del proprio paese, potranno raccontare le loro feste, le celebrazioni, i piatti tipici.

 

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