Le virtù? Non solo un piatto tipico della città di Teramo, ma un piatto della tradizione culinaria delle colline teramane. E così Pineto ha deciso di proporre per il Primo Maggio una giornata all’insegna delle virtù.
L’idea è nata un paio di mesi fa ed è stata portata avanti dalla consigliera comunale Massimina Erasmi che ha incontrato i ristoratori, i titolari di chalet e albergatori del territorio dai quali era partita la proposta di accogliere i primi turisti con questo tipico piatto. Le credenze si svuotavano dei resti dell’inverno, come legume secchi, pasta, l’aggiunta di verdure e carne, oltre a molti altri ingredienti come le erbe profumate.
“Abbiamo deciso di rispolverare la tradizione enogastronomica del territorio teramano”, ha spiegato Massimina Erasmi, “e di fare in modo che anche le nostre strutture ricettive possano proporre questo piatto. Ci sono stati diversi incontri con gli operatori che hanno manifestato subito uno strardinario interesse”.
Gli organizzatori hanno stretto inoltre una collaborazione con l’Università di Teramo e con l’Istituto Alberghiero Crocetti di Giulianova per studiare le caratteristiche delle virtù e soprattutto la preparazione di questo piatto. La città di Teramo, però, ha sempre rivendicato le virtù quale piatto tipico del proprio territorio. Ma non tutti sono d’accordo. Inevitabile quindi che si scivoli anche sulle polemiche, come un anno fa quando a proporre le virtù fu il territorio di Tortoreto.
“Le virtù, come la storia e la tradizione ci insegnano”, ha concluso la Erasmi, “sono un piatto della tradizione delle colline teramane. Quindi di un territorio molto più vasto”. Intanto sono una quarantina le strutture di Pineto che il Primo Maggio proporranno questo piatto. Va detto che nel corso della giornata sono state organizzate iniziative di intrattenimento come mostre ed escursioni.