Sono passati 13 anni dal ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio e solamente ora la moglie di Bossetti si è lasciata andare ad una confessione importante.
Era il 26 novembre 2010 quando Yara Gambirasio, che all’epoca aveva solamente 13 anni, è scomparsa senza lasciare alcuna traccia. Tre mesi più tardi, per la precisione il 26 febbraio 2011, il suo corpo è stato ritrovato privo di vita in un campo a Chignolo d’Isola (Bergamo). Il caso continua ad essere uno dei più sconvolgenti nella storia della cronaca nera italiana e, fin da subito, ha riscosso una grandissima eco mediatica. Le indagini si sono concluse con l’arresto di Massimo Bossetti, che è stato condannato all’ergastolo.
Appassionata di ginnastica ritmica, nel giorno della sua scomparsa Yara si era recata nel centro sportivo di Brembate di Sopra, il Comune bergamasco in cui è cresciuta assieme alla sua famiglia. L’ultimo avvistamento risale proprio a quando è uscita dalla palestra, non molto distante da casa. In seguito all’iniziale arresto di Mohamed Fikri, fermato mentre si trovava su una nave in direzione di Tangeri, ad essere incriminato è stato Massimo Bossetti.
Ai tempi, l’uomo aveva 43 anni. Sposato e con tre figli, lavorava come muratore a Mapello ed è stato “incastrato” da una traccia di DNA isolata dai leggins e dagli slip di Yara. A distanza di tanti anni, tuttavia, il dibattito intorno al caso non si è mai spento: la difesa ha messo in evidenza come lo svolgimento delle indagini non si sia svolto in totale trasparenza. L’avviamento di un’inchiesta che ha visto la pm Letizia Ruggeri indagata per frode processuale (successivamente archiviata) ha ampliato ulteriormente tali ipotesi.
Tra i sostenitori dell’innocenza di Bossetti, troviamo sicuramente la moglie di quest’ultimo, Marita Comi, la quale ha sempre preso le difese dell’uomo. Nel corso di una recente intervista nello studio di Segreti e delitti, si è raccontata spiegando come la sua vita sia cambiata da quando il marito è stato accusato di aver aggredito sessualmente e poi ucciso la giovanissima Yara.
“I momenti più difficili sono stati i primi mesi dopo il suo arresto, quando c’era un’attenzione mediatica quotidiana”, ha ricordato la donna. Comi, oggi, evita le situazioni pubbliche (“sento lo sguardo della gente”) e deve fare i conti con non poche difficoltà nel trovare lavoro (“le persone si tirano indietro perché, forse, lavorando da loro potrei attirare giornalisti”).
Nell’intervista, la moglie di Bossetti si è lasciata andare ad una confessione riguardante gli inquirenti che hanno indagato sulla scomparsa di Yara. In seguito all’arresto del marito, la loro casa è stata perquisita da cima a fondo. “Ci hanno anche sequestrato alcuni album di famiglia”, ha affermato, dai quali sono state strappate delle immagini. “Mi prendeva in giro – ha proseguito Comi – e sono arrivati a dire che allora mi avrebbero sequestrato tutta la casa”.
La donna non ha nascosto il dolore provato e con il quale, ancora oggi, continua a dover fare i conti. L’omicidio di Yara Gambirasio ha sconvolto l’Italia intera, a partire dalla famiglia della giovane vittima, e non smette di far parlare. Marita Comi, da parte sua, si è detta sicura dell’innocenza di Massimo Bossetti e combatte ogni giorno per fare giustizia al marito.