Importante operazione nella Direzione investigativa antimafia che nella giornata di oggi ha eseguito diversi fermi tra le province di Salerno e l’Aquila
E’ stato un vero e proprio blitz quello eseguito nella giornata di oggi dalla sezione operativa della Direzione investigativa antimafia di Salerno nelle regioni Campania e Abruzzo. L’operazione è stata portata avanti nei comuni di Torchiara, Capaccio Paestum, Terni, Baronissi e Sulmona, i militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari a carico di 10 indagati per reati molto pesanti.

Il voto di scambio politico-mafioso è un fenomeno criminale che si verifica durante le elezioni, in cui un politico accetta il sostegno e i voti controllati da un’organizzazione mafiosa. Questo reato è previsto dall’articolo 416-ter del codice penale italiano e si configura anche in presenza della semplice disponibilità da parte del politico a fare favori a esponenti della cosca locale.
LEGGI ANCHE: L’allarme dell’Unione Europea spaventa gli italiani: “fate scorta di cibo e acqua”
Le accuse sono pesanti
Voto di scambio elettorale politico mafioso, tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione, porto e cessione di armi da guerra e comuni da sparo e favoreggiamento personale. Queste le pesanti motivazioni che questa mattina hanno fatto scattare le manette ai polsi di dieci persone tra la Campania e l’Abruzzo, nell’ambito di un intervento sul territorio della Direzione investigativa antimafia di Salerno. Ipotesi di reati che questa mattina, tra i comuni di Torchiara, Capaccio Paestum, Terni, Baronissi, in provincia di Salerno, in Campania e Sulmona, in provincia de L’Aquila, in Abruzzo, hanno portato il personale della DIA a dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari a carico delle dieci persone indagate.

Un provvedimento che ha sconvolto i comuni interessati perchè ha scoperchiato un problema, facendo emergere una situazione di sottomissione alle cosche mafiose dei politici locali che dovrebbero invece essere scevri da certi condizionamenti.
LEGGI ANCHE: Maltempo, disagi a Pescara: tre strade chiuse per pioggia abbondante, Traffico in tilt!
Personaggi di spicco
Un provvedimento cautelare, emesso dal Tribunale di Salerno su richiesta della Procura-Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, che ha riguardato alcuni politici di spicco degli ultimi anni, che hanno ricoperto anche ruoli importanti nei comuni interessati dalla retata. Infatti, tra gli arrestati risulta esserci anche l’ex presidente della Provincia di Salerno ed ex sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, per anni collaboratore del governatore della Campania Vincenzo De Luca, uno dei volti politici più popolari della zona.

L’ex sindaco tra l’altro, già nello scorso mese di ottobre, era stato arrestato nell’ambito di un’indagine della Procura salernitana su presunti appalti pilotati. Insieme a lui oggi sono stati poi raggiunti dallo stesso provvedimento emesso dal tribunale di Salerno anche Roberto Squecco, ritenuto esponente dell’area imprenditoriale del clan Marandino attivo a Capaccio Paestum e la ex moglie Stefania Nobili, consigliere comunale a Capaccio Paestum all’epoca dei fatti. L’inchiesta riguardava un presunto patto elettorale politico mafioso tra Squecco, la moglie e Alfieri per raccogliere voti in favore del politico in cambio del mantenimento in attività di uno dei più popolari lidi balneari della zona, già però al centro di alcuni provvedimenti giudiziari.





