Tragedia Rigopiano, si va in Cassazione: fissata l’udienza

La battaglia per quanto riguarda la tragedia di Rigopiano continua. Ora l’appuntamento è in Cassazione per l’ultimo grado di giudizio

L’ultimo grado di giudizio prima della sentenza definitiva sulla tragedia di Rigopiano. Dopo le decisioni arrivate in primo e secondo piano, la battaglia giudiziaria sul dramma del 18 gennaio 2017 si sposta in Cassazione. Un passaggio che porterà a mettere la parola fine su una vicenda che tiene banco ormai da oltre cinque anni.

Tragedia Rigopiano: sentenza Cassazione
Rigopiano (Ansa) – abruzzo.cityrumors.it

Le prime due sentenze hanno portato i familiari delle vittime a non essere assolutamente contenti e da qui la scelta di andare in Cassazione per sperare in pene assolutamente più severe nei confronti dei condannati. Dall’altra parte ci sono le persone sul banco degli imputati che puntano ad avere uno sconto rispetto alle condanne emesse in primo e secondo grado.

Tragedia Rigopiano, fissata l’udienza in Cassazione

L’appuntamento in Cassazione è fissato per il 27 novembre. In quella data è in programma la prima udienza sulla tragedia di Rigopiano. Ricordiamo che sul banco degli imputati ci sono il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, i dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, il tecnico Gaetano Gatto e Bruno Di Tommaso, ex gestore dell’hotel. Oltre naturalmente l’ex prefetto di Pescara Francesco Di Provolo.

Il 27 novembre l'udienza in Cassazione
Tribunale (Ansa) – abruzzo.cityrumors.it

Per i primi lo scorso febbraio è stata confermata la condanna emessa dalla Corte d’Assise. L’ex prefetto, invece, sta scontando una pena di un anno e otto mesi per falso e omissioni di atti d’ufficio. Per lui, dopo una assoluzione in primo grado, erano stati chiesti 12 anni. Ora la palla, come detto in precedenza, passa direttamente alla Corte di Cassazione. E toccherà ai giudici dell’ultimo grado di giudizio ribadire o capovolgere la posizione degli imputati.

“Sono anni che aspettiamo giustizia”

Giustizia: è questo quello che chiedono i familiari ormai da quel tragico gennaio 2017. Poco prima dalla sentenza di secondo grado, emessa lo scorso febbraio, uno dei parenti delle vittime ai nostri microfoni aveva confermato come “il primo processo era stata una botta pazzesca. Sono anni che aspettiamo che venga fatta giustizia“.

I familiari delle vittime chiedono giustizia
Le magliette con i volti delle vittime di Rigopiano (Ansa) – abruzzo.cityrumors.it

Una richiesta che sarà avanzata ancora una volta in Cassazione. La loro speranza è che si possa capovolgere l’ultima sentenza per arrivare a condanne ancora più importanti. Ma, visto quanto successo in passato, i familiari preferiscono non farsi aspettative e attendere le decisioni dei giudici.

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