Teramo, vende profumi: sulle scatole, però, c’è un particolare che lo incastra

Negli scorsi giorni, in provincia di Teramo, la polizia è riuscita a incastrare un venditore di profumi a causa di un particolare

Una sequestro di centinaia di profumi quello portato avanti nelle scorse ore a Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo, in Abruzzo. Un uomo, originario dalla Campania, è stato intercettato dalle forze dell’ordine mentre circolava in macchina per le strade del comune abruzzese in compagnia di un amico. Fin da subito ha dato segno di nervosismo, facendo insospettire i poliziotti.

Profumi
Teramo, vende profumi: sulle scatole, però, c’è un particolare che lo incastra – Abruzzo.cityrumors.it

Questi hanno quindi dato il via a una perquisizione che ha portato alla scoperta da cui è nato lo scandalo. All’interno della vettura, infatti, sono stati rinvenuti circa 100 pacchi di profumo di marche molto famose. O, almeno, così sembrava.

Dopo aver sentito le scuse dell’uomo, che sosteneva di essere in Abruzzo solo per cercare lavoro (senza saper specificare di quale tipo) dichiarandosi disoccupato, hanno dato il via a un’indagine su quei profumi che ha portato alla luce la verità. I profumi, infatti, non erano di marca ma erano tutti contraffatti.

Motivo per cui la squadra volante di Atri, che si occupata della vicenda, ha eseguito il sequestro di circa cento profumi contraffatti presentando un deferimento del conducente del veicolo per i reati di contraffazione e ricettazione, ai quali dovrà rispondere in tribunale nei prossimi giorni.

La contraffazione

Entrando maggiormente nel dettaglio, all’interno della macchina sono stati rinvenuti due borsoni che avevano dentro un centinaio di profumi. La metà di questi si presentava con una marca straniera. Si trattava di imitazioni di quelle che sono comunemente indicate come le fragranze più note e più diffuse.

Profumi da donna
La contraffazione – Abruzzo.cityrumors.it

Di tutto il contenuto circa una cinquantina di profumi erano riproduzioni più fedeli dei marchi più famosi e più venduti. La contraffazione però era resa evidente dal fatto che tutte le confezioni, per quanto fossero in realtà di firme diverse, presentavano in realtà lo stesso codice a barre e quindi anche la stessa indicazione numerica sottostante.

A complicare ulteriormente la situazione dei due imputati, era anche la loro fedina penale. Oltre i controlli svolti direttamente sui prodotti, infatti, le forze dell’ordine hanno indagato sui due uomini che li portavano con loro. La loro banca dati entrambi erano gravati da precedenti in materia di contraffazione, ricettazione e commercio di prodotti con segni falsi.

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Un altro dettaglio che ovviamente ha reso decisamente meno credibile la loro storia della ricerca del lavoro in Abruzzo e li ha posti ancora di più in difficoltà. Ora non resterà che attendere quella che sarà la sentenza del tribunale, in attesa del processo che si terrà a a breve.

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