L’incredibile decisione presa dal Comune abruzzese sull’assegnazione degli alloggi destinati in un primo tempo agli sfollati del sisma di molti anni fa
Il disastroso sisma che ha colpito alcune zone dell’Abruzzo nel 2009, a distanza di quindici anni, fa ancora sentire i suoi effetti devastanti sulla vita di migliaia di residenti di piccoli e grandi centri urbani della zona, che non sono riusciti a rientrare nella “normalità”. Sono molti infatti i comuni che combattono una cronica carenza di alloggi da assegnare a chi ha visto persa la propria abitazione, resa inagibile dalle forti scosse e mai più sistemata nonostante l’arrivo anche delle famose sovvenzioni statali.

Montorio al Vomano è proprio uno dei tanti comuni con meno di diecimila abitanti che, dopo molti anni, vede centinaia di famiglia in perenne attesa dell’assegnazione di un alloggio in sostituzione del proprio andato distrutto. Una vicenda che, tra l’ente Case popolari, il Comune e qualche privato, ha visto nascere infinite polemiche sulla strada da seguire per agevolare le assegnazioni.
Una questione molto italiana
Una situazione paradossale che potrebbe riguardare il Friuli o le Marche, la Sicilia o l’Emilia, l’Irpinia o appunto l’Abruzzo negli ultimi 50 anni. Stiamo parlando delle terre martoriate e ferite da terremoti devastanti che hanno distrutto e ridotto in macerie migliaia di comuni e piccoli centri, dove la ricostruzione da parte dei tanti governi che si sono poi succeduti nel nostro Parlamento è sempre andata troppo a rilento.

Il sisma del 2009 ad esempio ha devastato molti comuni dell’Abruzzo, dall’Aquila che ha visto buona parte del centro storico andare distrutto a tanti centri più o meno grandi che hanno subito pesanti ripercussioni. La ricostruzione o l’assegnazione di nuovi alloggi alle famiglie che si sono trovate all’improvviso senza più un tetto dove ripararsi non è ancora terminata, anzi a distanza di 15 anni continua anche ad alimentare più di una polemica.
La scelta del Comune di Montorio
Proprio una delibera comunale, approvata nel 2024 dalla Giunta del Comune di Montorio, ha scatenato tante polemiche dopo aver stabilito di destinare alcuni immobili di sua proprietà, acquisiti al patrimonio dell’ente proprio dopo il terremoto del 2009 con lo scopo di far fronte all’emergenza abitativa, “ad uso foresteria per l’ospitalità temporanea di dipendenti comunali o per esigenze legate ad attività istituzionali, sociali, culturali o di protezione civile con carattere temporaneo e flessibile”, come si legge nel testo della delibera.

Una decisione che ha mandato su tutte le furie non soltanto le opposizioni in giunta, ma ovviamente tutte quelle famiglie in attesa da anni di poter ottenere una nuova casa. Abitazioni concesse come foresteria a dipendenti comunali che se le ritroverebbero già arredate, fornite di tutte le utenze senza sapere chi pagherà queste ulteriori spese e soprattutto senza una vera e propria graduatoria di assegnazione da rispettare. In barba alle tante persone e famiglie con bambini in stato di difficoltà, che quotidianamente affollano gli uffici dei servizi sociali e le lunghe liste d’attesa per l’assegnazione di un alloggio sospirato oramai da troppi anni.