I possessori di carte prepagate stanno vivendo un periodo non facile: ecco il testo del messaggio che sta girando e che potrebbe indurvi in inganno, conoscerlo vi aiuterà ad evitare truffe.
Oltre ad essere sempre più diffusi in Italia per la loro versatilità e per i costi molto bassi, questi strumenti di pagamento forniscono all’utente un’elevata sicurezza in caso di violazione dei dati e quindi della possibilità di prelevare del denaro dal conto. le carte di pagamento prepagate infatti, sono sicure in quanto per accedervi sono comunque necessarie le credenziali personali. Nonostante ciò sono molti coloro che incappano nelle truffe.
Scopriamo quindi in questo articolo quali sono gli accorgimenti che dobbiamo prendere per evitare che il nostro conto venga prosciugato da qualche malfattore.
Negli ultimi mesi sono molti gli strumenti di pagamento sotto attacco, tra cui la carta prepagata Hype e l’app di pagamento YAP, operanti entrambe sul circuito MasterCard. Si tratta di Pishing Hype ed è un avviso esplicito: coloro che lo ricevono devono stare tanti alla campagna di Phishing che attualmente sta avvenendo in tutta Italia.
Purtroppo questi episodi si verificano da diverso tempo per i clienti Hype e la campagna si è anche evoluta prevedendo anche l’opzione di pagamento tramite Bitcoin. Considerando che Hype permette di acquistare e vendere Bitcoin, per i clienti la richiesta di tale pagamento potrebbe non essere del tutto anomala, per cui sarebbe più facile incorrere in queste truffe.
Per quanto riguarda YAP invece, esiste, secondo gli esperti di cyber sicurezza di d3Lab, una campagna di phishing in cui l’utente riceve riceve un SMS con un link al suo interno, che porta ad un sito YAP contraffatto, da una prima occhiata sembra vero e perciò non è difficile cadervi. Una volta dentro il sito il gestore chiede di inserire, per finte ragioni di sicurezza, il proprio numero di telefono, la password di YAP e il codice OTP.
Con l’inserimento dei dati si consegna letteralmente il conto nelle mani del truffatore, i quali vi indirizzeranno o faranno partire un pagamento verso i loro conti. Considerando che per far andare il pagamento a buon fine occorre il codice OTP, questo verrà inviato all’utente e non al truffatore. Per questo i criminali chiedono l’OTP e, se l’utente ci casca, è possibile che i truffati svuotino completamente il conto.
Il phishing ha sviluppato delle tattiche sempre più raffinate, indirizzandosi prevalentemente sui conti conti online, per cui queste pratiche di raggiro sono sempre più diffuse. Invitiamo quindi l’utente a stare sempre più attento alle richieste riguardanti la propria banca e di non fornire mai i dati di accesso.