Secondo uno studio del CNR, l’Italia sta diventando sempre di più un territorio adatto alla formazione dei pericolosi tornado.
Tutti temono i pericolosi tornado, i violenti vortici che nascono alla base delle nuvole chiamate cumulonembo. Per la precisione, si tratta di potenti trombe d’aria con una forza distruttiva, che varia a seconda della velocità del vento e della grandezza del vortice. Infatti, i vari tornado sono classificati in sei categorie: dalla 0 alla categoria 5. Quest’ultima è la più pericolosa di tutte, poiché i venti possono superare i 322 km all’ora.
Ma qual è stato il tornado più distruttivo della storia? Secondo gli esperti il vortice più potente in assoluto ha colpito gli Stati Uniti nel 1925, devastando Ellington nel Missouri, Princeton nell’Indiana e molte zone dell’Illinois. Per la precisione, è stato un tornado che ha percorso circa 350 km in 3 ore e mezzo.
Recentemente, i ricercatori del CNR hanno annunciato un nuovo pericolo per il territorio italiano: i temibili tornado sono in aumento. La penisola italiana è già altamente rischiosa, a causa delle varie caratteristiche geologiche, idrogeologiche e climatiche, che portano ad eventi estremi come i terremoti o le alluvioni. Purtroppo, grazie anche al cambiamento climatico è arrivato un nuovo elemento, che va a completare la squadra italiana dei rischi. Quindi, da questo momento anche l’Italia è stata inserita tra i paesi in grado di far nascere un vortice mostruoso, come il tornado.
Per la precisione, lo studio effettuato dal CNR è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Atmospheric Research, nel quale viene descritto nel dettaglio il clima italiano e la formazione di queste gigantesche trombe d’aria. Inoltre, gli scienziati hanno affermato che il clima sta cambiando, il Mar Mediterraneo sta diventando sempre più caldo e la formazione di eventi estremamente violenti è in aumento. In modo particolare, il Comune di Cavallino che ha circa 13.277 abitanti ed è situato vicino Venezia, il 1° agosto 2023 è stato colpito da un violento tornado.
Questi ultimi si formano in verticale, si originano alla base dei cumulonembi e tramite un vortice si proiettano verso il basso, arrivando a toccare il suolo con dei venti che possono soffiare fino a 500 km all’ora. Chiaramente, l’ingrediente fondamentale per la sua formazione è proprio il cumulonembo: una nuvola molto particolare, che si sviluppa in altezza quasi come un grattacielo fatto di vapore acqueo e chicchi di ghiaccio. Inoltre, è una nuvola facilmente riconoscibile, poiché somiglia ad una panna montata e nasce proprio per creare i temporali, oppure le trombe d’aria.
Infatti, anche i famosi fulmini, tuoni e lampi hanno bisogno dei cumulonembi. Tuttavia, le regioni italiane a rischio tornado sono quelle bagnate dal Mar Tirreno, soprattutto il Lazio. E non solo: questo potente vortice potrebbe formarsi anche in Puglia, in Calabria e su tutta la Pianura Padana.