Il caso del prete positivo alla cocaina continua a far discutere. Il sacerdote è ritornato nuovamente a parlare andando ad accusare duramente il vescovo.
Prima l’incidente, poi la scoperta della positività alla cocaina e, infine, la scomparsa. La vicenda di don Daniel Cardenas continua a fare il giro d’Italia (e non solo). Ma ora il sacerdote ha deciso di rompere il silenzio e lo ha fatto in una breve intervista rilasciata ai microfoni de Il Centro.
Il prete ha preferito non entrare nella vicenda, ma non sono mancate le dure accuse al vescovo sottolineando che lo scorso mese di dicembre gli è stato tolto la piccola pensione e il rimborso mensile destinato ai sacerdoti. Una notizia che lo stesso monsignor Fusco ha deciso di non commentare confermando che sono in corso tutti gli approfondimenti del caso. Per il momento tutti preferiscono mantenere il massimo riserbo su una vicenda che ormai da tempo fa discutere.
Le dichiarazioni del sacerdote sono arrivate a poche ore dalla notizia della sua irreperibilità. Ma non è ancora chiaro se si trova a Rivisindoli oppure, come ipotizzato anche dagli stessi inquirenti, ha lasciato la cittadina abruzzese. Un mistero che è alimentato anche dal massimo riserbo che si sta tenendo su questo caso.
Di certo si tratta di una vicenda che viene seguita anche dal Vaticano. Per il momento dalla Santa Sede non hanno commentato quanto successo, ma sono stati informati e vedremo cosa succederà nei prossimi giorni. Il rischio è quello di provvedimenti nei confronti del sacerdote.
Il sacerdote rischia una doppia sanzione. La prima potrebbe essere comminata dalla giustizia italiana. Era alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti e per questo motivo nei suoi confronti è destinato ad iniziare un lungo processo. Ma la Curia guidata dal vescovo Michele Fusco è pronta anche ad adottare dei provvedimenti nei confronti del parroco.
Niente di certo per il momento considerando che sono in corso tutti gli approfondimenti del caso. Ma si tratta di un qualcosa che sta facendo il giro del mondo e ci aspettiamo decisioni anche da parte della curia abruzzese.