Nella serata di ieri, infatti, la guardia di finanza ha posto i sigilli sull’impianto nell’ambito di una inchiesta della procura di Teramo per le ipotesi di attentato alla sicurezza dei trasporti e falso ideologico.
I fatti si riferiscono all’estate scorsa e al certificato che attesta la manutenzione della cabinovia.
Nel fascicolo sono cinque gli indagati, tra cui proprio il gestore Marco Finori, che farà ricorso contro il sequestro, assistito dal legale Gianni Falconi.
Insomma, la riapertura, almeno per il momento, è durata meno di un giorno.