A Natale dovremmo essere tutti felici e contenti, invece anche una luminaria scelta per decorare una piazza diventa motivo di contrasto politico
L’addobbo luminoso di Natale scelto dalla Giunta comunale di Biella, la piccola cittadina piemontese, ha scatenato una vera e propria diatriba politica senza esclusioni di colpi. A qualcuno la scritta luminosa posizionata davanti a Villa Schneider, sede dell’Anpi, che durante la guerra era luogo di tortura delle Ss naziste, ricorda troppo la “Decima Mas”, il reparto dei mezzi d’assalto della Marina italiana.
Poche cose riescono a evocare la magia del Natale come le luminarie e gli addobbi colorati. Sono festose, sono belle da vedere e soprattutto permettono non solo di “accendere” l’albero, ma anche di decorare interni ed esterni, quindi balconi e terrazzi, ma anche vetrine di negozi, strade e piazze delle nostre città.
Anche se le temperature non sono prettamente invernali, siamo entrati nel periodo delle festività natalizie. Le vetrine dei negozi si stanno sempre più riempiendo di idee regalo, panettoni e pandori sono spuntati da giorni sugli scaffali di empori alimentari e supermercati, e soprattutto le luminarie e gli addobbi di Natale hanno cominciato ad adornare le vie, le strade, le piazze e i balconi delle case nelle nostre città.
Un clima di gioia e spensieratezza per la festa più amata dagli italiani, quella dedicata alla famiglia, quando solitamente ci si ritrova, sia la notte di Natale sia il 25 dicembre, intorno a una tavola imbandita per trascorrere delle ore insieme. Ma può anche capitare che una scritta luminosa, un addobbo scelto per illuminare una via, possa scatenare un putiferio tanto da diventare un caso politico. E’ il caso di Biella, il capoluogo di provincia del Piemonte settentrionale, dove una luminaria raffigurante la scritta “Merry X Mas” è diventata una battaglia politica tra il centrodestra che dirige la giunta e il centrosinistra all’opposizione.
La scritta della discordia, scelta dalla giunta cittadina per adornare piazza Lamarmora, non è solo una banale decorazione natalizia, ma è diventata l’epicentro di un dibattito surreale che riesce a unire la tipica usanza americana con la memoria della Decima Mas, il famigerato reparto militare guidato da Junio Valerio Borghese, noto come il “principe nero”, che nel ’43 si schierò con la Repubblica sociale italiana e a fianco dei nazisti, diventando tristemente nota per le azioni contro i partigiani. A parte la X che sta creando così tanti retro pensieri, c’è la piazza scelta dove posizionare l’addobbo che per l’opposizione sembra essere una vera e propria provocazione.
La scritta della polemica infatti è stata posizionata proprio davanti a Villa Schneider, sede dell’Anpi, che durante la guerra era luogo di tortura delle Ss naziste. “E pensare che io avrei preferito un italianissimo Buon Natale”, ha commentato il sindaco di centrodestra di Biella, Marzio Olivero. In un primo momento, anzi, il sindaco aveva anche deciso di togliere la scritta, e le lettere X e M erano state coperte con dei teli neri. “Ero stato contattato da due autorevoli esponenti della sinistra biellese, che mi hanno segnalato, con garbo e tono conciliante, quale inconveniente a loro avviso vi fosse in quelle decorazioni natalizie”, aveva spiegato il primo cittadino, che ora sembra averci ripensato, dopo gli attacchi di Avs e Pd. Quindi per ora la scritta rimane dove è stata messa in origine con tutto il suo seguito di polemiche, sperando che il Natale possa far diventare tutti più buoni e accondiscendenti.