In alcuni regioni italiane c’è una ricerca disperata di insegnanti. Ora è possibile scoprire dove mancano e quanti posti ci sono: i dati.
La condizione degli insegnanti in Italia continua a essere caratterizzata da un evidente squilibrio tra i posti messi a disposizione dalle università e il numero effettivo di cattedre da coprire nelle scuole. Questa discrepanza si traduce in una costante difficoltà nel soddisfare la crescente domanda di supporto educativo, specialmente nelle regioni settentrionali del paese. Per l’anno scolastico 2024/2025, il Ministero dell’Istruzione ha annunciato la creazione di tremila posti in più rispetto all’anno precedente.
Questo aumento rappresenta un passo nella giusta direzione, ma rimane insufficiente per colmare il divario esistente. La domanda di insegnanti di sostegno continua a superare l’offerta, lasciando molte famiglie senza il necessario supporto educativo per i loro figli. La situazione è particolarmente critica per alcuni regioni della penisola. Oggi quindi andremo a scoprire tutte quelle zone dell’Italia dove si è alla continua ricerca di insegnanti.
La recente firma del decreto da parte della Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, per l’avvio del nono ciclo di specializzazione sul sostegno, porta con sé importanti novità per gli insegnanti di sostegno in Italia. Questo decreto introduce nuove misure per affrontare la carenza di docenti specializzati nel supporto agli alunni disabili, un problema che affligge il sistema educativo italiano da anni. Tra le principali novità, il decreto prevede percorsi di specializzazione più snelli, con un conseguimento di soli 30 crediti formativi per diventare insegnante di sostegno.
Questa misura mira a colmare il fabbisogno di docenti di sostegno in modo più rapido ed efficace. In particolare, i Tirocini Formativi Attivi (TFA) saranno dimezzati per gli insegnanti che hanno già maturato tre anni di esperienza nel settore e per coloro che possiedono un titolo di specializzazione estero non riconosciuto in Italia. Le regioni del Nord, come la Lombardia, presentano un’elevata disponibilità di posti per insegnanti di sostegno ma un numero ridotto di candidati.
Al contrario le regioni del Sud, come la Campania, vedono un numero elevato di candidati per pochi posti disponibili. Per il sostegno alle scuole primarie in Campania, ci sono 6 posti disponibili contro 3.484 candidati. Questa disparità crea una situazione precaria che penalizza sia gli insegnanti in cerca di una cattedra sia le famiglie degli alunni disabili. Il problema alla radice di questa situazione risiede nell’offerta formativa delle università, che non riesce a soddisfare l’effettiva necessità di insegnanti di sostegno.
In particolare le regioni del Nord come Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia offrono complessivamente circa 4.500 posti per la specializzazione sul sostegno. L’occasione per chi è specializzato quindi è proprio in queste regioni.