I sindacati di Polizia denunciano: “Abbiamo sacrificato dieci agenti per lo sfogo di delinquenti, che con la scusa dell’antifascismo, devastano le città”.
“E’ stato l’ennesimo episodio, come se ne sono visti tanti negli ultimi periodi. Ma a qualcuno, evidentemente, non importa che decine di poliziotti vengano mandati al massacro”. Le immagini che arrivano da Bologna, dove ieri sabato dieci novembre, era in programma una manifestazione antifascista, che si è conclusa con una serie di scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine, sono eloquenti.
Sui social circolano video dove si vedono delle vere e proprie cariche organizzate dai manifestanti, nei confronti dei poliziotti, chiamati a rispondere. “Abbiamo sacrificato una decina di colleghi del Reparto Mobile per far sfogare una banda di delinquenti – conferma ai nostri microfoni Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere, il principale sindacato dei poliziotti italiani – e in tutto questo continua la dittatura degli antagonisti”. Il corteo era stato organizzato mentre in città scendevano in piazza gli esponenti di Casa Pound. Gli antagonisti hanno provato a raggiungere la zona dove si stava portando avanti la manifestazione del gruppo di estrema destra, entrando in contatto con le forze dell’ordine che presidiavano il Parco della Montagnola.
Fitto il lancio di oggetti, di petardi, lacrimogeni e i tentativi di sfondare il muro, retto dai poliziotti presenti. “Siamo stati abbandonati a noi stessi – denuncia Cecchini – e abbiamo subito violenze e attacchi. Ci sono stati poliziotti finiti in ospedale, come in altre occasioni come queste, contiamo i feriti in divisa. Mentre dall’altra parte si concede tutto”.
A cosa si riferisce?
“Mentre ci sono degli agenti che sono costretti ad andare in ospedale, alcuni delinquenti possono sfasciare tutto. Sono liberi di fare quello che vogliono, aggredendo soprattutto le forze dell’ordine presenti. Che erano li solo per garantire la libertà di tutti. Indistintamente”.
Cosa è accaduto a Bologna?
“Che qualcuno si considera padrone dell’Italia e che con la scusa dell’antifascismo possono commettere delle vere e proprie razzie nelle varie città italiane. Il tutto con l’appoggio di persone che da sempre incitano all’odio, facendo finta di predicare la pace. Sta accadendo qualcosa di inverosimile in questo Paese”.
Nei video che circolano in rete, si vedono agenti di polizia, attaccati in modo violento
“In Italia ormai è diventato giusto sbagliare, basta che a commettere un errore non siano le forze di polizia. In quel caso scatta la critica, anzi la crocefissione Ricordate cosa è accaduto a Pisa? In quel caso, solo per esserci difesi, siamo stati fatti passare per fascisti. Alcuni di noi sono stati anche indagarti e colpevolizzati dall’opinione pubblica”.
Avete l’impressione che questi scontri vengano anche cavalcati in ambito politico?
“Vorrei chiedere alla Schlein se anche stavolta, come era già accaduto a Roma in Piazzale Ostiense, quando trentasette agenti vennero mandati in ospedale, è convinta che la piazza fosse pacifista. Ma il problema non è solo politico…”
A cosa si riferisce?
“Da ieri mi pongo delle domande: cosa ci facevano quei dieci poliziotti da soli in quel punto specifico, a contrastare persone arrivate con bastoni, bomboni e sassi? Perchè con loro non c’era neanche un funzionario?”.
Come sindacato di Polizia, cosa intendete fare?
“Proponiamo un’interpellanza parlamentare per conoscere le responsabilità di chi ha organizzato il servizio in quel modo. Per quale motivo quella squadra si trovava in quelle condizioni. e poi pretendiamo sapere quanti arresti sono stati fatti e quali provvedimenti sono stati presi da parte dell’autorità giudiziaria. Attendiamo con ansia queste risposte da parte del mondo politico”.