Per costruire la nuova città del futuro sono morte più di 21.000 persone, costrette a lavorare in condizioni disumane
L’Arabia Saudita si sta rinnovando completamente. Il progetto Saudi Vision 2030 sta portando nel Paese orientale una serie di costruzioni innovative che hanno come obiettivo quello di modernizzare ulteriormente il territorio. Tra i più importanti e impegnativi in assoluto c’è sicuramente quello chiamato The Line.
Questo edificio consiste in una linea residenziale che dovrebbe raggiungere la lunghezza di 170 chilometri e l’altezza di 500 metri. Il suo costo avrà un prezzo di 470 miliardi di euro. L’idea è quella di tirar su una città intelligente lineare e che ha come obiettivo quello di rientrare in progetto futuristico più ampio, noto come NEOM.
Si dovrebbe situare sulla costa nordoccidentale dell’Arabia Saudita, al confine con l’Egitto, e lo scopo è di portarla a ospitare circa 9 milioni di persone. Un lavoro dispendioso, ma non solo per le energie che richiede, ma soprattutto per il dramma che ha portato alla morte di migliaia di persone.
Secondo il documentario dell’emittente britannica ITV ‘Kingdom Uncovered: Inside Saudi Arabia’, sarebbero più di 21.000 i lavoratori che fino a oggi hanno perso la vita durante la costruzione, iniziata nel 2017. Un obiettivo, quello di diventare indipendente dal petrolio, che sembrerebbero però oggi pagare un prezzo fin troppo caro per il popolo saudita.
Non solo morti, però. Stando ai dati riportati dall’Hindustan Times, oltre alle vittime, ci sarebbero infatti più di 100.000 lavoratori stranieri che si sarebbero dispersi nel corso dei lavori. I testimoni che hanno parlato a ITV, hanno raccontato di condizioni di lavoro disumane. Tra queste le giornate lavorative di 16 ore, salario bassissimi e continue violazioni dei diritti umani.
Questi si sono descritti con termini come: “Schiavi catturati” o “mendicanti”. Lamentando di non riposare abbastanza e di non riuscire a reggere le energie che richiedono lavori di questo tipo: “La nostra privazione del sonno provoca molti incidenti. Solo il mese scorso ci sono stati quattro o cinque casi”.
NEOM, il progetto che si posiziona dietro la costruzione di ‘The Line’, ha risposto con una dichiarazione separata: “Stiamo valutando le affermazioni fatte nel programma ITV e prenderemo le misure appropriate ove necessario. Chiediamo a tutti gli appaltatori e subappaltatori di aderire al Codice di condotta NEOM, basato sulle leggi dell’Arabia Saudita e sulle politiche dell’Organizzazione internazionale del lavoro, e sono soggetti a ispezioni regolari delle condizioni di vita e di lavoro dei propri dipendenti”. Una denuncia che è arrivata dopo quella già mossa nel mese di settembre dal Wall Street Journal.