Il Primo Maggio rappresenta anche l’occasione di riflettere su come mettere fine agli incidenti sul lavoro. Tragedie che preoccupano molto anche l’Abruzzo.
La fotografia che arriva dall’Abruzzo sugli incidenti sul lavoro in questo Primo Maggio non è assolutamente rassicurante. I numeri sono in forte crescita e il trend, stando anche a quanto visto nei giorni scorsi, non è assolutamente destinati a diminuire nelle prossime settimane.
Guardando ai dati che si hanno a disposizione, sono 28 le morti bianche registrate nella nostra regione in questo 2024. Un numero molto importante e non definitivo visto che non siamo ancora a metà dell’anno. Un dato assolutamente preoccupante e in crescita se lo confrontiamo con quello degli scorsi anni. Per questo motivo i sindacati continuano a chiedere a livello locale per provare a mettere fine a queste tragedie, che ormai sono quotidiane.
Incidenti sul lavoro, trend in crescita: c’è preoccupazione
A preoccupare maggiormente è il trend in crescita registrato nell’ultimo anno e mezzo. Come detto in precedenza, in questo 2024 sono 28 le vittime per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro. Un dato provvisorio e che rischia di superare i 36 morti registrati nel 2023 (anche in questo superiore al 2022 dove erano solo 21).
Insomma, una situazione davvero preoccupante e che sta portando i sindacati ormai da settimane a chiedere interventi per porre fine a queste tragedie. Come raccontato in più di un’occasione, si tratta di un problema nazionale. Ma non possiamo escludere che nelle prossime settimane possa essere proprio il presidente Marsilio ad intervenire per porre fine a vicende che ormai sono quasi all’ordine del giorno.
Primo Maggio, la richiesta dei sindacati
Riflessione: è questa la richiesta avanzata dai sindacati in occasione di questo Primo Maggio. L’obiettivo è sempre quello di trovare una soluzione per interrompere questi incidenti sul lavoro. Per farlo serve sedersi ad un tavolo e trovare una soluzione che possa finalmente soddisfare sia le sigle che il governo regionale e o nazionale.
I numeri, come detto, sono allarmanti. Vedremo se basteranno per consentire di aprire definitivamente questa riflessione e poi arrivare a porre fine a queste tragedie che ormai sono all’ordine del giorno.