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Cronaca

In vacanza grazie alla 104: scatta la condanna

E’ stato condannato l’infermiere che ha sfruttato la legge 104 per andare in vacanza. Una vicenda che ha tenuto banco per diverso tempo in Abruzzo.

Era il 2018 quando un infermiere e un tecnico di radiologia finivano al centro di una indagine per aver sfruttato il congedo straordinario della legge 104 (dato per accudire parenti disabili) per andare in vacanza oppure fare altre attività personali. Ora a distanza di sei anni dal rinvio a giudizio arriva la svolta.

Un infermiere è stato condannato ad un anno per truffa – abruzzo.cityrumors.it – foto Pixbay

L’infermiere, infatti, è stato condannato per questa truffa. Discorso diverso, invece, per il tecnico di radiologia. Quest’ultimo, infatti, è stato assolto come richiesto dal pm Scamurra perché il fatto non sussiste. Si chiude così, quindi, una vicenda che ha fatto molto discutere in Abruzzo.

Cosa è successo

La truffa è stata scoperta dalla Guardia di Finanza – abruzzo.cityrumors.it – foto Ansa

Entrambe le vicende risalgono ormai a diversi anni fa. Tutti e due erano dipendenti delle ASL (uno della Romagna) e a scoprire quanto successo è stata la finanza di Nereto. Le Fiamme Gialle per diversi tempo li hanno pedinati e controllato tutti i movimenti telefonici e delle loro carte di credito per capire meglio cosa succedeva.

Per il tecnico di radiologia, come detto, l’accusa è caduta quasi subito considerando che l’assistenza ai genitori avveniva. Discorso diverso, invece, per l’infermerie. Le testimonianze dei parenti non sono risultate attendibili e così, a distanza ormai di sei anni dal rinvio a giudizio, si è deciso di condannare ad un anno il professionista (pena sospesa). Una vicenda che, quindi, si chiude considerando che non sono previsti almeno per il momento i ricorsi.

La sentenza chiude il caso

La sentenza chiude definitivamente il caso – abruzzo.cityrumors.it – foto Pixbay

La sentenza arrivata, come detto in precedenza, a distanza di sei anni dal rinvio a giudizio, chiude definitivamente questa vicenda. Il caso per diverso tempo ha tenuto banco per diverso tempo in Abruzzo soprattutto nei primi tempi. Ora l’infermiere è stato condannato ad un anno e non dovrebbero esserci ricorsi per ribaltare definitivamente la decisione del giudice.