Nuova truffa ai danni di ignari cittadini, i malfattori usano SMS con i numeri delle vittime. Ecco i dettagli della vicende.
I truffatori non hanno limiti nell’escogitare trucchi e raggiri sempre più perfezionati. Non è raro leggere di truffe informatiche molto sofisticate, di shiphing per esempio con criminali che attraverso mail e link malevoli tentano di carpire informazioni riservate e personali delle vittime. Lo scopo sottrarre denaro da conti, carte e depositi.
Ma non mancano raggiri più tradizionali con telefonate di sedicenti operatori anch’essi alla caccia di informazioni e dati sensibili. Anche gli SMS sono uno strumento attraverso il quale si tenta di tradire la buona fede di malcapitati utenti telefonici. Ma si segnala ormai un altro abile modo di sfruttare i messaggi. Vediamo di che si tratta.
La truffa degli SMS in che cosa consiste
Come è noto le applicazioni di messaggistica, Whatsapp, Telegram e altre, hanno ormai soppiantato di fatto il tradizionale SMS che sempre meno viene utilizzato dagli utenti telefonici. Ma proprio questo cambiamento ha lasciato spazio alla creatività dei truffatori. Gli SMS non utilizzati sono ambiti da società private per un vero e proprio smercio illegale dei messaggi. Ma in che cosa consiste?
Gli SMS inclusi nei piani telefonici non sono quasi più usati, come detto, e alcune società hanno pensato bene di riciclarli in modo illegale. Istallando delle applicazioni sugli smartphone, queste società una di Modena l’altra brianzola, acquistavano il monte mensile degli SMS degli utenti. Lo scopo è semplice: inviare mediante lo stesso numero e lo stesso telefono dei messaggi pubblicitari e notifiche OTP.
Le due società guadagnavo sulla vendita degli SMS a terzi, pagando agli utenti il prezzo ridicolo di 0,005 euro a SMS e rivendendoli a 0,01 euro. In tale modo risultando più convenienti delle soluzioni legali. I proprietari degli smartphone sembravano così i mittenti dei messaggi, coprendo i veri autori delle campagne pubblicitarie ed esponendosi a truffe ulteriori.
L’AGCOM (Autorità per la garanzia delle comunicazioni) ha sanzionato le due società con una multa di 280mila euro, per mancata corretta comunicazione della linea chiamante. I contratti telefonici vietano espressamente la vendita di SMS a terzi che invece accadeva con le applicazioni incriminate. Le società coinvolte poi non risultavano nemmeno come operatori delle comunicazioni, un’irregolarità in più.
Tra il 2020 e il 2022 i messaggi inviati sono stati circa 760 milioni, in Italia e all’estero. Gli smartphone diventa così delle macchine per spam, con il rischio del blocco della SIM in caso di uso anomalo da parte degli utenti.