“Solo da qualche giorno sono stati avviati i lavori per le SAE, in ritardo di un anno, se si considera infatti che a maggio 2017 era stata programmata, di concerto con la Protezione Civile, la costruzione di 32 SAE e la realizzazione di 5 appartamenti con il recupero dell’ex edificio scolastico del capoluogo, e ancora la costruzione di una struttura per le attività commerciali a Valle Castellana e una struttura per il bar a Pietralta”.
“A giugno 2017 vengono bloccate le procedure, compreso il progetto di recupero dell’ex edificio scolastico. A settembre la minoranza chiede spiegazioni sui ritardi, e solo tramite Facebook veniamo a conoscenza che la nuova amministrazione ha riprogrammato i lavori, prevedendo solo 13 SAE, nessuna SAE a Pietralta. Ma i lavori annunciati non sono mai partiti. Contestualmente si apprende dalla stampa che la Regione ha intenzione di acquisire da un privato 4 appartamenti a Pietralta, da destinare ad alloggi popolari. A seguito di sopralluogo, causa inidoneità della struttura, l’acquisizione degli alloggi non verra’ mai autorizzata”.
“Nel frattempo vengono avviate, d’ufficio dal comune, controlli sulle richieste di contributo di autonoma sistemazione e sulle richieste di SAE, per sanare, legittimamente, le irregolarità commesse dalla precedente amministrazione”:
“Arriviamo ad oggi”, prosegue il gruppo di minoranza, “quando prendono avvio i lavori per la costruzione delle SAE al capoluogo, mentre rimangono inascoltate le richieste dei residenti di Pietralta, dove diverse famiglie di allevatori, imprenditori agricoli e forestali, che hanno l’esigenza di restare, resistono da mesi costretti a vivere in sistemazioni precarie. Rinvii fino ad oggi Luglio 2018, quando molte famiglie si sono viste costrette a rinunciare e i ritardi, di cui è responsabile l’amministrazione comunale, hanno causato disagio ed esasperazione, e ci chiediamo a vantaggio di chi? Per quale motivazione e a vantaggio di chi è stata stralciata la programmazione per le SAE già pianificata a maggio 2017(ad oggi molte famiglie sfollate vivrebbero già in alloggi nuovi e antisismici)”.
“Perché spendere 90.000 euro, denaro pubblico e stanziato per le emergenze, per espropriare 3000 mq di terreno di proprietà privata per realizzare un villaggio di casette al Capoluogo? Perché questa scelta, quando l’amministrazione comunale avrebbe potuto recuperare un edificio già di proprietà pubblica, l’ex edificio scolastico, e realizzarci 5 appartamenti da destinare alle famiglie terremotate? Se fossero iniziati i lavori oggi al posto del rudere avremmo 5 alloggi per le famiglie sfollate.
E ancora perché l’amministrazione, perdendo un anno di tempo, ha rinviato la costruzione delle SAE a Pietralata, adducendo quale motivazione l’inidoneità del terreno, e poi a distanza di un anno, programma la costruzione delle SAE nello stesso terreno già individuato nel 2017? E ancora, quante SAE saranno costruite a Pascellata? quante a MacchiadaSole? quante a VillaFranca e SanVito? Chi beneficerà delle SAE? Quali sono le priorità dell’amministrazione comunale? Chi si avvantaggerà di questi lavori? E ancora come e quando verranno spesi i fondi donati al comune di Valle Castellana durante l’emergenza? La Fondazione per la gestione delle donazioni, annunciata dal Sindaco, quando verrà costituita?
La popolazione terremotata di Valle Castellana, destinataria delle donazioni, condivide la scelta del comune di acquistare, con i fondi delle donazioni, una spazzatrice da affidare al consorzio Mote? Il piano sarebbe questo: il comune delibera in consiglio di affidare il servizio di raccolta rifiuti al Mote di Teramo, il Mote gestirà il servizio, ne più né meno agli stessi costi finora spesi con il servizio associato gestito tramite Unione comuni Laga, ma si apprende che il comune dovrà sostenere il costo aggiuntivo per l’acquisto di un mezzo da affidare al nuovo soggetto gestore, il Mote appunto. Mezzo da acquistare per giunta con le donazioni! E quale sarebbe la convenienza? Chi si avvantaggia realmente di questa operazione? E soprattutto dove è il beneficio per i terremotati?”.