Le truffe sono ormai sbarcante anche nel mondo delle criptovalute, a Teramo una coppia ha sottratto più di 30mila euro ai propri clienti
La tecnologia fa passi da gigante, insieme ai nuovi mezzi che affiancano lo sviluppo di nuovi mezzi e quindi della quotidianità dell’essere umano, chiamato a relazionarsi con ciò che di nuovo la società può offrire. E se qualche anno fa la storia era rappresentata dal cambio della moneta, dalle lire a l’Euro, quasi vent’anni dopo siamo alle prese con una moneta virtuale.

Le criptovalute sono un fenomeno complesso, ma che ha già investito molti giovani (e non solo), gettatisi in questo nuovo mondo, specializzatisi in questa branca dell’economica. Ma sono un fenomeno che, se dovesse continuare a prendere piede, un giorno potrebbe inserirsi nella quotidianità di tutti.
In qualche modo a dire il vero la sua crescita è già evidente e ha già presentato, per il loro uso illecito, un conto amaro. L’aumento del mercato delle criptovalute negli ultimi anni, infatti, ha creato molte opportunità per portare a termine delle frodi.
Basti pensare che i crimini collegati alla moneta virtuale nel 2023 sono arrivati a toccare perfino un record da non sottovalutare, riuscendo a mettere a segno una serie di truffe che sono arrivate ben oltre i 14 miliardi di dollari in criptovalute. Una cifra quasi impensabile e che solleva delle riflessioni.
Le indagini della polizia
Uno degli ultimi casi che ha destato maggiore sorpresa è avvenuto a Teramo, in Abruzzo. Due cittadini, infatti, sono stati rinviati a giudizio dal gup Marco Procaccini, dopo esser stati accusati di aver messo a segno alcune truffe usufruendo di una moneta virtuale che aveva un valore di 32mila euro.

L’ipotesi accusatoria che nel primo fascicolo viene contestata dal pm titolare Laura Colica, come riporta Il Centro, i due residenti sarebbero un uomo e una donna che senza possedere alcuna abilitazione – come previsto anche dalle norme – si sarebbero impegnati nello svolgere dei servizi di investimento, proponendo tra le tante cose anche degli strumenti finanziari a un gruppo di persone.
A questi cui avrebbero garantito la triplicazione degli investimenti e un ritorno economico del 200% in moneta virtuale. Inoltre, avrebbero svolto delle riunioni virtuali nel 2021, presentando alcune società del settore. Poi in altre riunioni avrebbero chiesto alla clientela di aprire specifici conti correnti e trasferire il denaro sulle piattaforme indicate tramite un link.
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Attualmente la polizia postale e la guardia di finanza – su delega dell’autorità giudiziaria – stanno portando avanti le indagini. L’obiettivo è quello di capire l’illecito, raccogliere maggiori dati e testimonianze possibili, da presentare poi in tribunale prima dell’emissione della sentenza.