Nel capoluogo abruzzese è stata presa una decisione davvero molto forte e le modalità messe in campo non sono piaciute a nessuno
La situazione del lavoro in Italia non è assolutamente semplice. Nonostante l’economia sia ripartita dopo un periodo non assolutamente facile, molte aziende continuano a faticare e nelle scorse ore un’altra impresa è stata costretta a chiudere i battenti. Un quadro davvero molto critico se si pensa che in 48 persone dalle prossime settimane resteranno a casa.
La decisione è stata improvvisa e naturalmente inaspettata. In queste ore era previsto un incontro con i sindacati per fare un punto della situazione e magari provare a salvare gli stessi dipendenti. Poi la scelta dell’azienda tedesca che fa tubi di scarico per le automobili di chiudere i battenti e non continuare in Italia. Un qualcosa di davvero drammatico considerato il fatto che in 48 persone sono costrette a rimanere a casa per un qualcosa di davvero molto particolare.
A Teramo la chiusura dell’azienda preoccupa
I sindacati erano al lavoro per salvare la Purem, ma l’azienda di Castelletto è stata chiusa per questioni economiche. I 48 dipendenti hanno avuto notizia del licenziamento tramite mail e questo ha portato le sigle a contestare in maniera molto dura quanto successo e, soprattutto, ribadito che questi non sono assolutamente i metodi giusti per comunicare un dramma come questo.
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Ora sono in corso i contatti per cercare di sbloccare al meglio la situazione. La speranza dei sindacati è che si possa comunque arrivare ad una soluzione in davvero poco tempo. Per il momento l’azienda non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro e per adesso è stata confermata la chiusura della stessa impresa e nessuno resterà a lavorare.
Naturalmente sono in corso tutti i ragionamenti del caso e per il momento si è nel campo delle ipotesi. La speranza da parte dei lavoratori è che si possa arrivare ad una soluzione nel giro di qualche giorno e magari poter continuare con il loro impiego. Ma per adesso non c’è alcuna intenzione di fare un passo indietro e questo non rappresenta una buona notizia.
