“In futuro, appena dopo le prossime elezioni comunali ad esempio, il nuovo (ancora eventuale) gestore avrà solo l’obbligo di mantenere il personale necessario al corretto svolgimento dei servizi (14/15 unità lavorative) e non l’eccedenza. Una riduzione degli orari di lavoro e di tre unità lavorative che garantiranno un futuro di stenti al personale riassorbito, ma ottimi e facili profitti al privato. Una pagina nera per la mia Cgil, il sindacato con il quale sono iscritto da quasi mezzo secolo, che invece di sostenere le ragioni dei suoi iscritti ha preferito svolgere il ruolo di portavoce e guardaspalle dell’amministrazione comunale”.
E ancora: “All’assemblea dei lavoratori ha partecipato nella prima parte anche il sottoscritto. Dopo la relazione sulle trattative dei due funzionari sindacali ci sono stati solo interventi critici dall’assemblea, in particolare sulla riduzione degli orari di lavoro. Poi per motivi personali sono andato via e i sindacalisti hanno tirato fuori un documento da far votare ai presenti, con il quale si ratificava l’operato delle trattative che sarebbero proseguite per la necessità di migliorare le condizioni lavorative. Oggi invece apprendiamo con stupore dal comunicato stampa degli stessi sindacalisti che le trattative sarebbero terminate con un grande successo per i lavoratori. Perché raccontare cose non vere? Non sono bastate le prese in giro lamentate per il disastro sociale della gara ponte e per i fantomatici 26 full time? Evidentemente non sono servite perché ad essere presi in giro da amministrazione comunale e sindacati sono stati e sono proprio i lavoratori. Da parte nostra continueremo a credere nella giustizia ordinaria per il dissanguamento subito negli ultimi 10 anni con la riduzione ingiustificata degli stalli e nel Tar Abruzzo, chiamato a valutare il ricorso già pronto che a breve presenteremo contro l’aggiudicazione della non gara”.