“Da oltre 15 anni lavoriamo a stretto contatto con i Servizi Veterinari che afferiscono al Ministero dell’Agricoltura della Tunisia: penso ad un recente un progetto sul benessere animale. Da qualche mese la storica collaborazione con il Paese nordafricano si è allargata al Ministero della Sanità, agli ospedali di medicina umana, per questo motivo abbiamo qui con noi i responsabili delle eccellenze scientifiche e sanitarie tunisine”. Queste le parole con cui il Direttore Generale dell’IZSAM, Nicola D’Alterio, ha introdotto la conferenza stampa di mercoledì 8 settembre, alla presenza di Mohamed Hechmi Louzir e Henda Triki, rispettivamente Direttore Generale e responsabile del Laboratorio di Virologia dell’Istituto Pasteur di Tunisi, Safa Bouwazra e Yosra Kerkeni del Ministero della Sanità della Tunisia, il responsabile della Microbiologia dell’Ospedale Charles Nicolle di Tunisi e il delegato dell’OMS di Tunisi, Ramzi Ouhichi.
“La visita odierna e i progetti che stiamo discutendo con i colleghi tunisini – ha continuato il DG D’Alterio – nascono dagli accordi presi durante la missione istituzionale a Tunisi del maggio scorso che ho fatto assieme al Direttore Sanitario Giacomo Migliorati. In quella occasione abbiamo avuto il piacere di incontrare e di confrontarci con l’Ambasciatore italiano Lorenzo Fanara che ringrazio per aver sostenuto il nostro lavoro e agevolato gli incontri con le Autorità del Paese nordafricano. La pandemia è un problema globale, per questo abbiamo avviato collaborazioni scientifiche internazionali soprattutto con Libia, Namibia e Tunisia. A fine luglio abbiamo ospitato i primi due ricercatori della Tunisia che si sono formati nei nostri laboratori sul sequenziamento del genoma del SARS-CoV-2 attraverso un progetto finanziato dall’OMS che proseguirà nel corso del 2022. L’obiettivo è condividere informazioni sui campioni biologici tunisini in considerazione del fatto che il Mediterraneo è un bacino dove si affaccino viversi Paesi… per prevenire e contrastare le malattie infettive è indispensabile fare rete adottando un approccio One Health, come peraltro riconosciuto durante il recente G20 dove è stata sottolineata la necessità di considerare esseri umani, animali e ambiente come un unico ecosistema per rispondere alle emergenze sanitarie di oggi e di domani”.
Sollecitato dai giornalisti, aiutati dall’interprete Annalisa Falconi, il Direttore Generale dell’Istituto Pasteur di Tunisi, Mohamed Hechmi Louzir, ha messo in risalto il grande sostegno che la Tunisia sta ricevendo da Paesi come l’Italia per contrastare la pandemia, ad esempio attraverso la donazione di vaccini, aggiungendo che: “Le collaborazioni in cantiere con l’Istituto di Teramo, sotto l’egida dell’OMS, sono di fondamentale importanza per condividere conoscenze, capacità e risorse non solo per la pandemia da Covid-19 ma in un’ottica più ampia al fine di contrastare le possibili emergenze future attraverso la ricerca con un approccio One Health che tenga conto in egual misura della salute animale, della sanità umana e dell’ambiente”.