Ora la situazione è veramente preoccupante tanto da smuovere non soltanto le coscienze della gente comune, ma anche delle stesse autorità comunali
I motivi possono essere vari, la disperazione del momento o una problematica covata troppo tempo dentro arrivano a far compiere il gesto estremo. Un momento di debolezza che cela però quello di grande coraggio nel prendere una decisione drammatica, che delinea comunque un grande senso di disagio che potrebbe e dovrebbe essere ricomposto cercando l’aiuto giusto tra le persone più vicine, quelle che si lasciano poi sole nella stessa disperazione quando si decide di andare via per sempre.

Ora siamo arrivati a cinque suicidi dall’inizio del 2025. Troppi i casi di insospettabili persone che hanno deciso di togliersi la vita in questo breve periodo e tutte residenti nel piccolo centro di Martinsicuro, un comune di poco più di 15mila abitanti in provincia di Teramo, situato sulla foce del Tronto e che si affaccia sul mare abruzzese.
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Una situazione davvero allarmante
L’artigiano, il pensionato, il figlio di una famiglia conosciuta in zona, il giovane fuori sede. Tanti, troppi i casi di persone che hanno deciso di dire addio a questa vita in un così breve lasso di tempo per non suscitare sorpresa e paura tra i residenti della piccola cittadina balneare in provincia di Teramo. Martinsicuro ora infatti si interroga sul perchè così tanti concittadini, di varie età e varie estrazioni sociali, hanno deciso per il gesto estremo. Il suicidio è la dodicesima causa di morte nel mondo.

A livello mondiale si colloca fra le tre principali cause di morte per le persone di età compresa tra i 15-44 anni, insieme agli incidenti stradali e alle malattie cardiovascolari. Le motivazioni possono essere le più varie, ma resta sempre un gesto estremo che porta a una sconfitta per tutti, per chi lo compie e anche per tutte le persone più o meno vicine che forse potevano fare di più per impedirlo.
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Un paese sotto shock
Figuriamoci se poi questi episodi si susseguono con una cadenza così ravvicinata tutti in un piccolo comune di poco più di 15mila anime. L’ultimo episodio, che ha visto un uomo di 51 anni, figlio di una delle famiglie edili più famose della zona, ha probabilmente scosso ancora di più le coscienze tanto da far fare riflessioni differenti anche in una recente seduta consiliare nella giunta comunale. Storie diverse che non possono essere catalogate soltanto con un senso di disagio e di solitudine, ma che probabilmente nascondono un malessere particolare che inevitabilmente si interseca con lo stesso tessuto sociale dove stanno accadendo.

“Un fenomeno preoccupante che denota un forte disagio presente e che fatica a emergere. Il ruolo di amministratori di questa comunità ci impone una riflessione sul tema; per questo motivo ho invitato i colleghi consiglieri per cercare di mettere in campo tutte le azioni possibili per fornire forme di supporto a chi ne necessita”, ha detto il consigliere di minoranza Giuseppe Capriotti, intercettando il senso di disagio latente nella zona.





