Marcozzi in particolare ha posto l’accento su 3 punti di fondamentale importanza per le aziende associate: priorità assoluta la monetizzazione dei crediti “incagliati” derivanti dagli sconti in fattura già maturati e di quelli che sono in procinto di maturazione in considerazione del completamento dei cantieri già avviati. Ammontano a circa 80 milioni di euro i crediti bloccati nei cassetti fiscali delle imprese ANIEM TERAMO e circa 300 milioni quelli delle imprese associate ANIEM ABRUZZO.
“Bene la prevista deresponsabilizzazione dei cessionari ma adesso vanno pagate le imprese, non possiamo più attendere, è già tardi. La strada più rapida ed efficace – ha dichiarato Marcozzi in commissione – è rappresentata dall’acquisto dei crediti fiscali da parte delle aziende partecipate anche in maniera transitoria fino alla piena operatività della compensazione attraverso i famosi F24 delle aziende clienti degli istituti di credito e Poste Spa. Ci aspettiamo che tali strumenti siano attivi già da domani mattina. Inoltre, considerato che gli ultimi cessionari si sono bloccati a novembre, molti addirittura sono fermi da maggio scorso, molte imprese hanno sospeso i lavori e pertanto è auspicabile anche un differimento dei termini per il completamento di quei lavori avviati con il meccanismo della cessione del credito, prevedendo un termine sino al 31 dicembre 2024”.
Il secondo punto sottolineato ma ugualmente di importanza primaria è il Superbonus nelle aree del cratere. “Sono tantissime le pratiche approvate o in fase di approvazione in cui è presente la “famosa” quota in accollo a carico dei proprietari da gestirsi tramite le agevolazioni fiscali. Le limitazioni del recente decreto, quali il divieto della cessione e dello sconto in fattura non possono e non devono riguardare le pratiche super bonus abbinate al terremoto, per tali pratiche và assolutamente mantenuto lo sconto in fattura e vanno creati i presupposti per una monetizzazione certa dei crediti derivanti da tali pratiche. Diversamente assisteremmo al blocco totale della ricostruzione”.
Anche sul Sismabonus acquisti Enzo Marcozzi ha chiesto una precisa modifica al decreto legge, lo stesso riporta che tutte e tre le condizioni necessarie – Cilas presentata, lavori iniziati e contratti preliminari già registrati – devono essere contestualmente rispettate per accedere al bonus, in moltissimi casi, i contratti preliminari vengono registrati solo nel corso della procedura di compravendita, pertanto tale specifica previsione và completamente riconsiderata ed eliminata dal testo.