Il Comitato Punto e Accapo, impegnato in tematiche di natura ambientale, solleva il caso delle vecchie discariche cittadine per le quali sono previsti interventi per tombarle.
“Prima di ogni qualsivoglia intervento”, sottolinea Mauro Di Addezio, vice-presidente del Comitato, ““bisogna mettere a norma e risanare il letto delle discariche, ovviare alla problematica della sorgente di acqua sulfurea che si trova sotto quella montagna di rifiuti, recuperare il percolato creato dalla discarica stessa, e dall’acqua piovana, sostituire i teli in polietilene (non omologati) in teli in vinile acrilico e cosa importante recuperare il biogas per poi bruciarlo con torce apposite oppure se in consistente quantità trasformarlo in metano ed utilizzarlo.
Questi sono gli interventi richiesti dal buonsenso prima e dalle leggi vigenti, , che permettono la costruzione di un sarcofago; quindi “tombare” le discariche di Ficcadenti a Sant’Omero.
Se tutto ciò non avvenisse, avremmo per sempre un sito inquinato, fonte di veleni rilasciati nelle falde, in quella miriade di falde acquifere che troviamo essendo nei diretti pressi del fiume Salinello.
Oggi dette aree rappresentano un vero pericolo per i cittadini in quanto non sono recintate e dove lo sono i recinti sono divelti, i cancelli sono aperti e chiunque vi può transitare o accedere.
Al suo interno pericolosi laghetti di percolato si sono formati, attrezzature elettriche allo scoperto, attrezzature non custodite, cisterne senza copertura o riparo.
Un vero pericolo per la popolazione o per i bambini che vi potrebbero accedere”.