La sistemazione di sdraio e ombrelloni, pur non rappresentando al momento una priorità, di sicuro non sarà più la stessa. Se si potrà andare al mare, almeno per i primi tempi bisognerà mantenere un certo distanziamento sociale. Quindi ombrelloni ad almeno un metro di distanza l’uno dall’altra e locali che difficilmente di sera potranno ospitare frotte di giovani.
L’emergenza sanitaria da CoVid19 ha messo in secondo piano anche il problema dell’erosione. Di questi tempi avrebbero dovuto prendere il via i lavori di chiusura dei varchi tra una scogliera e l’altra nella zona di Roseto sud e a Cologna Spiaggia. Non solo, visto che l’Ufficio per le Opere Marittime della Regione avrebbe dovuto già iniziare a pianificare gli interventi di ripascimento morbido in due tratti dell’arenile rosetano.
Il primo sempre a sud dove le mareggiate di novembre e quelle più recenti hanno di fatto spazzato via tutta la sabbia, depositando la ghiaia. Il secondo tratto è quello colognese, nella zona centrale, tra i camping Nino e Stella Maris e l’area demaniale antistante gli agricamping. L’emergenza sanitaria ha stravolto tutti i piani di intervento.
Quindi per adesso parlare di ripascimento è fuori luogo. Stesso problema anche per Pineto, la zona di Villa Ardente, dove le mareggiate hanno cancellato oltre 20 metri di arenile. Qui addirittura erano attese le scogliere al largo per contrastare il fenomeno erosivo. Per i titolari di stabilimenti balneari e dei camping che hanno a che fare con la questione erosione diventa problematico programmare la stagione e pianificare gli interventi di manutenzione necessari dopo i danni causati dalle mareggiate.