La delusione e la richiesta di un intervento di una madre che si batte per avere giustizia e per consentire al figlio di proseguire negli studi.
La vicenda è condensata in una lettera-esposto (sull’accaduto, in ogni caso, è anche pendente un ricorso al Tar), inviata al Ministro Azzolina e nella quale, oltre a raccontare i vari accadimenti dell’anno scolastico a distanza, si chiede anche l’invio di ispettori ministeriali per verificate nel dettaglio tutti gli aspetti che hanno poi prodotto, all’esame di stato, la bocciatura dello studente.
Il caso. Tutto nasce in un istituto superiore di Roseto degli Abruzzi, dove lo studente in questione si apprestava a completare il corso di studi. C’è un problema, che poi farà la differenza: all’esame di Stato, il giovane, è stato ammesso con le stesse valutazioni del primo quadrimestre.
“Tutto questo” si legge nella lettera, “ ha destato perplessità e preoccupazione per l’esito dell’esame di Stato, ma mai e poi mai avrei immaginato che mio figlio non lo potesse superare, anche in relazione al fatto che tutti gli studenti degli anni intermedi sono stati promossi all’anno successivo anche con situazioni di profitto gravemente insufficienti”. Ma le anomalie che trovano spazio nella lettera, sono diverse. A partire poi dalla lettura dei verbali della commissione d’esame dove emergerebbero delle situazioni che offrono spazio a parecchi dubbi, che poi sono anche alla base del ricorso che la famiglia dello studente bocciato ha presentato al Tar.
“Ritengo possa comprendere”, si legge ancora nella lettera, “ lo stato d’animo nel quale mi trovo a causa del disagio e dello sdegno conseguenti alla discriminazione subita da mio figlio. Non mi riferiscono unicamente alla deliberata aggressione della sfera morale e giuridica di mio figlio, ma anche ai problemi economici che tale situazione ha prodotto”. Oltre alle spese necessarie per impugnare la bocciatura al Tar, poi va aggiunto anche il fatto che lo studente non ha intenzione di ripetere l’anno nello stesso istituto superiore di Roseto.
E in attesa che la situazione ora affidata ad un ricorso al tribunale amministrativa venga chiarita, la madre delusa chiede a gran voce che nella scuola di Roseto vengano inviati gli ispettori ministeriali per approfondire la cosa.