E’ il commento degli operatori turisti rosetani che hanno presentato un ricorso contro la tassa di soggiorno, definito “l’ennesimo tributo, deciso dalla maggioranza guidata dal Sindaco Di Girolamo, e introdotto con modalità palesemente illegittime, senza ascoltare in alcun modo il parere delle associazioni di categoria che avevano più volte proposto soluzioni alternative richiedendo, inoltre, che si avviasse un percorso condiviso a livello regionale o, almeno, con tutti i Comuni della fascia costiera teramana. Considerando che, mediamente, i tempi della giustizia amministrativa vanno, nella migliore delle ipotesi, dai due ai tre anni per conoscere l’opinione dei giudici sul merito dei contenziosi, la fissazione per la data del prossimo 7 Novembre della discussione del merito del ricorso presentato, abbinando alla decisione di merito anche l’istanza di sospensiva, fa apparire piuttosto evidente l’importanza data dai giudici del TAR alle motivazioni presentate dai ricorrenti, associazioni e consiglieri di opposizione, che, ci auguriamo, vengano accolte dal Tribunale Amministrativo
Regionale”.
Per gli operatori quindi sarà importante adesso evitare che “il Comune di Roseto dilapidi gli introiti derivanti dall’imposta di soggiorno affinché, dopo la sentenza che auspichiamo sia favorevole ai ricorrenti, possano essere rimborsati, attraverso le strutture turistiche locali, quei turisti che, nei prossimi mesi, verseranno l’imposta di soggiorno a Roseto, un tributo che dovrà essere pagato solo a Roseto e Giulianova, creando in questo modo una evidente disparità di trattamento tra la nostra città e le altre località costiere del teramano con un evidente danno per l’economia non solo turistica del nostro territorio”.