L’esposto è stato depositato oggi, giovedì 6 settembre, da Luciano Consorti, presidente e direttore editoriale della testata giornalistica DESI (Dipartimento Europeo Sicurezza Informazioni).
“Insieme al nostro funzionario esperto in comunicazione e videosorveglianza” sottolinea Luciano Consorti, “ nell’osservare attentamente l’unico video pubblico della videocamera del ponte Morandi registrato della Polizia di Stato, “ evince verosimilmente una palese manomissione del video ed evidenzia con i cerchi in rosso le anomalie, nel video rallentato vedrete una autocisterna di colore bianco davanti al camion verde di Basko, se osservate attentamente l’autocisterna davanti a Basko sparisce nel nulla, mentre nella corsia opposta si vede un Tir bianco che trasporta un Container di colore rosso che compare improvvisamente nella carreggiata nel lato sinistro del video, inoltre sul bordo del lato sinistro sotto il logo della polizia, si vede un’anomalia di una pianta che cambia aspetto, il che fa pensare ad una sovrapposizione di immagini”.
Come riportato dalle varie agenzie di stampa il 1 settembre 2018, dopo le attente indagini della squadra mobile di Genova, si è concluso che il presente video non è stato “manomesso” ma la registrazione si è interrotta per un blackout elettrico senza registrare nessun crollo del ponte.
Come è possibile che la procura di Genova o perlopiù la squadra mobile di Genova che ha fatto le indagini proprio sul quel video, viene a raccontarci che non è stato manomesso alcunché?, sembrerebbe un film di fantascienza, dove tutti credono a qualsiasi cosa, visto che il video è chiaro e trasparente per questa ragione abbiamo chiesto alla Procura di Teramo che vengano fatte ulteriori indagini sul Video per portare alla luce la verità e per riscattare e non far morire in vano tutte quelle 43 vittime del ponte Morandi.
Per noi è un puro depistaggio dell’indagine, per conto di chi? E per quale motivo?”.